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A Piscinola sosta abusiva in un viale privato: i disagi dei residenti invalidi e le controversie burocratiche

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NAPOLI – Un viale privato e dei residenti che non riescono a parcheggiare le proprie auto tranquillamente sotto casa come di diritto spetterebbe loro. Succede a via Osci, a Piscinola. Apparentemente un disagio tollerabile, parte dell’esperienza vissuta da chissà quante altre persone, che protratto tuttavia per quasi trent’anni diventa a dir poco insostenibile. Ennesimo esempio dell’inadeguatezza e del lassismo della Municipalità nel far fronte ai problemi dei cittadini.

Ce ne parla una nostra lettrice che ha contattato la redazione in questi giorni denunciando la situazione ingiusta che da tempi immemori si trascina in avanti senza cenni di miglioramento. Nella zona di via Osci sorgono diverse fabbriche che già di per sé sono, durante tutto il giorno, fonte di rumori molesti e disturbo della quiete pubblica, ci viene raccontato. Come se non bastasse, poi, gli operai degli stabilimenti hanno da sempre la cattiva abitudine di parcheggiare le loro automobili nel suddetto viale privato per tutto l’orario lavorativo, nonché per giornate intere. Ne consegue che, come si diceva, i residenti non abbiano per ovvie ragioni disponibilità di spazio per parcheggiare i propri autoveicoli se non sul suolo fuori la strada. Soluzione per niente comoda se si considera che alcuni degli abitanti del viale siano diversamente abili. In passato non sono, inoltre, mancate difficoltà anche per le ambulanze la cui attività di soccorso è stata ostacolata proprio dall’impossibilità di trovare spazio per la sosta. Episodi esemplificativi per spiegare come un banale inconveniente possa da un momento all’altro trasformarsi in un episodio tragico a causa della leggerezza di alcuni.

Certo, rimedi fattibili potrebbero essere l’installazione di una sbarra da proprietà privata per negare l’accesso ai non residenti oppure l’assegnazione di posti auto ai diversamente abili tramite le strisce gialle. Tuttavia è proprio a questo punto che entra in gioco la cattiva gestione organizzativa e burocratica della Municipalità. Nonostante infatti i residenti paghino regolarmente l’illuminazione e la pulizia della strada da privati, quando gli stessi cittadini espongono il problema agli organi di competenza sembra che il viale risulti privato un giorno sì e uno giorno no a seconda degli interessi di turno. Stando alla sentenza della circoscrizione si tratta infatti di suolo pubblico e non è concesso ai residenti il ricorso a una sbarra. Dall’altro canto sugli atti del Catasto di via Foria, in cui è segnalata la distribuzione degli spazi nel territorio, si legge invece il contrario: che il viale sia privato. Pertanto il Comune può andare incontro alle esigenze dei diversamente abili della via assegnando uno stallo personalizzato per invalidità solo ed esclusivamente ricavandolo dal suolo comunale, pubblico, ossia fuori il viale.

Una situazione estremamente spiacevole che strema i residenti che, in qualità di cittadini, si sentono davvero presi per i fondelli da tutti coloro che durante il periodo di candidatura chiacchierano e promettono. Purtroppo le parole rimangono tali e nel quotidiano impazza questo matto gioco di scaricabarile. Come la pallina di un flipper, le responsabilità rimbalzano da una parte all’altra, senza che si abbia neanche rispetto per le problematiche altrui, dall’invalidità al semplice disagio. Ma adesso basta. Si è stanchi. Si pretendono risposte concrete. Si esigono le attenzione e le soluzioni dovute.

Di Valentina Mazzella

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