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NON E’ VERO

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Napoli – Ormai in Italia c’è la tendenza a “snobbare” la Nazionale, a guardarla come un fastidio.

La sosta dei campionati viene spesso maledetta sia dai club, che devono rinunciare ai propri calciatori spesso nei momenti topici della stagione, sia dai tifosi amanti delle loro squadre cittadine.

Ma quando c’è un Europeo o un Mondiale, pochi restano coerenti. E tutti guardano e tifano Italia.Perciò, siccome al Mondiale manca ancora qualche mese e molti verosimilmente avranno fatto altro durante il match di qualificazione Italia – Macedonia, nel controllare il risultato nel dopo gara, avranno esclamato “Non è vero!”.

Non è vero che l’Italia ha pareggiato in casa contro la Macedonia, giocando malissimo; non è vero che non è ancora qualifica neanche agli spareggi ad un turno dalla fine delle qualificazioni; non è vero che questa Italia rischia addirittura di uscire ai play off.

Purtroppo si. E’forse l’Italia peggiore degli ultimi vent’anni. Gioca male, vince poco, convince meno.

Tecnicamente non è inferiore a quella che ben figurò agli ultimi Europei. Anzi forse ha qualcosa in più da quel punto di vista. Ma era l’Italia di Conte, e questo bastava.

Ritorna la mente all’ “Italietta” di Prandelli. Ma lì il blocco Juve era più giovane e forte, Buffon era una garanzia e c’era il mitico Pirlo. Oltre a Cassano e Balotelli, teste calde ma piedi fatati.

E quelle di Prandelli e Conte, seppur non eccezionali, erano superiori a questa Nazionale.

Inutile menzionare l’Italia del 2006, vittoriosa ai Mondiali con , giusto due nomi, Totti e Del Piero. Pleonastico ricordare l’Italia di Vieri, di Mancini, di Baggio e di Vialli.

In questa Nazionale c’è un mix di brutte cose.

Il blocco Juve che, per età ed appagamento, non appare più una garanzia. Un attacco sicuramente forte ma non messo in condizione di giocare al meglio. Un centrocampo che senza De Rossi è impalabile in entrambe le fasi.

Un tecnico che, per quanto preparato, non riesce a trasmettere alla squadra carattere, grinta e motivazioni né riesce a trovare il modulo giusto e definitivo.

Il potenziale appare esserci: Insigne, Belotti, Immobile, Verratti, Zappacosta, Darmian, Candreva, giusto per citarne alcuni, sono una buona base per il futuro. Ma o non sono pronti o non sono sfruttati al meglio.

Fatto sta che in campionato rendono eccome.

Gli azzurri si complicano la vita in maniera incredibile, avendo ora bisogno di un punto in Albania per   accedere ai playoff,  punto che potrebbe però diventare superfluo se la Bosnia (girone H)  non batte il Belgio o se la Svezia crolla in casa contro  il Lussemburgo (gruppo A), o ancora se nel gruppo F la Scozia in Slovenia non vince.

In questi casi infatti, le potenziali seconde non raggiungerebbero i 20 punti dell’ Italia, consentendo agli azzurri di accedere ai play off tra le migliori otto seconde, anche se la “testa di serie” e da valutare.

Era prevedibile che in un girone con la Spagna dei supereroi si arrivasse secondi.

Non era prevedibile giungere all’ultimo turno per qualificarsi allo spareggio né giocare così male.

E allora è il momento che, tra fischi e critiche, tra ricordi dei bei tempi e ricognizioni su chi siamo e chi rappresentiamo, “l’ Italia s’è desta”.

diMario Civitaquale

 

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