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Lettera del sig. Luigi Damiani agli abitanti di Ercolano tutti nati  a Resina e poi a Ercolano

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Carissimi Concittadini, come tutti voi sono nato a Resina poi per una grande opportunità istituzionale, su richiesta dei resinesi attraverso una deliberazione del consiglio comunale di Resina, avallata dal consiglio provinciale di Napoli, su proposta del Ministro Segretario di Stato per gli affari dell’interno, il Presidente della Repubblica ha mutato con D.P.R 12 febbraio 1969 nr.40 la denominazione del comune di Resina in quella di Ercolano e ha fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Io mi sono ritrovato a otto anni ad essere nato a Ercolano, riportato su tutti i documenti, compreso sul codice fiscale istituito quattro anni dopo (1973) che non a caso identifica il comune di nascita con il codicecatastale H243 specifico per Ercolano, riconoscendo difatti la denominazione come presistente al DPR. In realtà poiché esiste l’interpretazione autentica di una legge è chiaro che questa non può non essere altro che quella affermata e capita al momento della promulgazione e cioè l’evidente invalidità legale della denominazione Resina e la validità legale della denominazione Ercolano da ciò l’affermazione della norma nelle parole “è mutata” che rende retroattiva la denominazione.Tanto più che gli autori della norma erano persone non estranee agli ambienti politici ercolanesi.E’ per tali ragioni che il documento in mio possesso del codice fiscale ha sempre riportato nato a Ercolano. Era ben stato recepito allora che il nome Resina era stato consegnato alla storia. Cioè il nome Resina non poteva essere inserito su un documento perché nome storico di Ercolano. E molti ben sapevano che il nome storico di Resina era Ercolano. Ben lo sapeva il consulente onorario per la toponomastica ercolanese Virgilio Catalano che scriveva  in un suo libro (Resina rivendica nel nome Ercolano): “Per circa tre lustri ho così educato all’aperto, in Ercolano (scavi) i figli vesuviani di Resina ad essere coscienti del passato, orgogliosi di potersi chiamare in avvenire figli di Ercolano “ercolanesi”. Questo è lo spirito della legge che non intendeva generare un divario generazionale e veniva incontro alle aspirazioni degli ercolanesi. I resinesi che deliberavano la richiesta di cambio denominazione era ben coscienti che si sarebbero chiamati ercolanesi. Ebbene è chiaro che più ci si allontana dalla data di promulgazione di una legge e più se ne perdono le interpretazioni.

Trovandomi di fronte all’esigenza di usare il nuovo sistema telematico per la compilazione del 730 mi sono trovato il comune di nascita di Resina sul precompilato e il dilemma di ritrovarmi figlio di Resina “resinese” perché non è stato possibile apportare la variazione. Non ho niente da rimproverare a questa denominazione. Non mi ricordo che mi dicevano resinese, ma purtroppo resinaro, in termine dispregiativo, probabilmente legato alla fedeltà che hanno avuto i miei concittadini di difendere le istituzioni combattendo per Francesco II, il Re di Napoli, all’indomani delle invasioni garibaldine. E proprio le istituzioni recepivano sicuramente la necessità di inorgoglire i resinesi permettendogli di riaffermarsi coraggiosi ercolanesi.E orgogliosamente ho sempre detto di essere nato a Ercolano e sempre lo farò, pur discendendo da nonno veneto, padre napoletano, ma madre ercolanese nata nel 1935.

Nel 1870 tutti quelli che sono nati sul suolo di questa nazione sono stati per diritto definiti Italiani. Se per ironia di ignoranza mi riportano sulla carta di identità Resinapenso che sia giusto che abbiano il coraggiodi non riportare che sono cittadino dell’Unione Europea.

Allora vi dico: non possiamo permettere che ci impongono oggi di non essere più orgogliosi. E’ possibile che per aver giustizia forse ci dovremo rivolgere alla Corte di Giustizia Europea?

Firmato il paesano ercolanese

Luigi Damiani

LA MUTAZIONE DI RESINA IN ERCOLANO

 

Sul DPR del 1969 che ha formulato il cambio di denominazione di Ercolano, è sancito che la denominazione del comune di Resina è mutatain quella di Ercolano. Se andiamo a vedere il significato nel vocabolario Treccani, vediamo fra le tante la parola sostituire, cioè è sostituito. Ciò vuol dire che per parlare di Resina, devi dire Ercolano. Ma, tutto ciò è nella forma legale. Il cambio di un nome ad una persona, di un cognome in un altro, di un animale, di una cosa è una mutazione. Una mutazione in natura a volte è addirittura incredibile, es. il bruco che muta in farfalla. Puoi dire che il bruco è una farfalla e la farfalla è un bruco. Eppure è la stessa creatura mutata. Definendo quella creatura in uno stadio della vita diversa, per l’aspetto diverso se ne è mutato il nome. E si dice la farfalla era un bruco. Ercolano era Resina. Se un domani si dirà del delfino che esso è un pesce (mammiferino), oggi si dice che è un mammifero, cioè si muta la sua classificazione tu non puoi più dire che è un mammifero e questo vale nel tempo. Se si muta il nome in … non potrai chiamarlo delfino, perché se ne è sostituito il nome. E potrai dire si chiamava delfino.

Per me, se mi scrivono nato a Resina significa che non sono cittadino di Ercolano. Perché legalmente sono nato a Resina e non sono nato a Ercolano. Altra cosa è dire sono di Ercolano che si chiamava Resina alla mia nascita. Sono dell’Unione Europea che non c’era alla mia nascita. Adesso sono europeo, cittadino dell’Unione e sono di Ercolano anche se prima  si chiamava Resina. Come le malattie che prima non avevano nome ma sono sempre esistite, o  chiamate diversamente hanno MUTATO nome e quel nome vale per il presente, il passato e il futuro, come quando si parla dei popoli antichi. Es.: Gli Ercolanesi nella Magna Grecia erano chiamati Eracliti, abitanti di Eraclea. Tu puoi dire che non erano gli antichi ercolanesi. Così puoi dire che i Romani non erano gli antichi italiani? Come pure, puoi dire che non sei nato a Ercolano perché sei nato a Resina? Allora se la risposta è ovvia, cioè sono nato a Ercolano, sulla mia carta di identità  c’è scritto la verità, solo in modo più chiaro per chi non conosce l’amata Resina. Chi oggi pretende sulla carta d’identità Resina, non la onora e fa discriminazione.

Se si muta il nome di un popolo, di una nazione, di una città essa vale nel tempo. L’avv. Antonio Buonajuto, Sindaco di Ercolano, ucciso, come si diceva, dalla camorra negli anni ottanta, lo sapeva bene. Come pure che una circolare non può abrogare o contrastare una legge e il DPR ha valore di legge. E questo stimato Sindaco, partecipò al cambio di denominazione. Come pure sapeva che esiste una gerarchia delle fonti delle norme. La Costituzione, è la fonte primaria, poi le leggi che si devono conformare alla Costituzione, e di DPR con valore di legge, poi i regolamenti e  le circolari: Tu pensa che la Costituzione Italiana è inferiore alla Carta Europea. E quel bravissimo avvocato, aveva ben capito che le circolari non avevano nessuno effetto. Tutto questo è stato oggetto di discussione penso anche in Europa e per evitare che si potesse dire non sei europeo, perché sei nato prima della fondazione dell’U.E. hanno pensato bene di scrivere l’art. 21 comma 2. della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, vietando ogni forma di discriminazione fondata sulla cittadinanza, cosa che si crea, fra Resinesi ed Ercolanesi.

 

Ragioni pratiche sulla scelta di Ercolano sui documenti

Io sono convinto che le ragioni che hanno determinato la scelta nel 1969 di utilizzare sui documenti, e in particolare sulla carta di identità,  il luogo di nascita di Ercolano, piuttosto che Resina per quelli nati prima dell’attuazione del Decreto di cambio di denominazione di Ercolano siano di ordine ragionevolmente pratiche.

Per meglio spiegarle passo a fare un esempio. Immaginiamo un immigrato clandestino senza carta di identità. Le autorità gli chiedono di dove è e Lui sinceramente risponde di Bingo in Angola. Ma Bingo è una città che ha cambiato denominazione nel 1969. Allora cercano sulla cartina geografica, ma Bingo non si trova. E ancora sui codici postali dell’Angola, ammesso che esistono, e ancora non si trova. Pensano  che l’immigrato clandestino  ha mentito, ma lui insiste e dice sono nato a Bingo.  Ebbene le autorità italiane si rivolgono al consolato dell’Angola e questi dice che Bingo non esiste, ma ha un’idea e va a cercare la storia dell’Angola e trova fortunatamente che Bingo è il nome storico di …Ebbene per le autorità italiane avrebbe fatto comodo sapere il luogo geografico facilmente identificabile per ragioni pratiche. Magari qualche italiano avrebbe pensato: “Come si vede che sono africani!”. Adesso pensiamo ad un Ercolanese in vacanza negli Stati Uniti. Sulla sua carta di identità è scritto nato a Resina. Un incidente. Lui in coma. Dal documento, mal ridotto, si legge nato a Resina. Oppure il malcapitato riesce solo a dire sono nato a Resina. Gli americani guardano sulla cartina geografica e non trovano Resina. Sui codici postali e non trovano Resina…allora…eccetera. Ma io mi domando. Adesso il mio codice fiscale è stato cambiato in Resina. Così quello di un cittadino italiano nato a Ercolano, adesso Resina perché nato prima del 1969. Se l’Agenzia delle entrate deve riscuotere da Lui e questi è emigrato negli Stati Uniti, l’Agenzia per chiedere le tasse scriverà nato a Resina? Ebbene dovrebbe scrivere nato a Resina. E le autorità americane per cercare il soggetto cercherebbero un tizio nato a Resina e non a Ercolano. Così le nostre autorità per un fatto analogo di un cittadino statunitense, ammesso che negli Stati Uniti ci sia lo stesso sistema burocratico oppure nel resto d’Europa. In Russia di per certo no per i nati di Stalingrado. Difatti sui loro documenti viene riportato Volgograd. Nel caso di un cambio di annotazioni all’anagrafe la legge stabilisce che bisogna notiziare il soggetto con una notifica. Una notifica per tutta l’Italia. Per tutta l’Europa. Per tutto il Mondo. Che si scrive nato a Ercolano o nato a Resina o…Quanto dovranno cambiare. Quanto dovranno giudicare. E se tutto questo può generare una perdita di denaro, una notizia importante che non arriva, un danno al cittadino. Allora diventa tutto un groviglio E la cosa più semplice è proprio quella scelta nel 1969. La nuova denominazione sui documenti è il luogo di nascita più facilmente identificabile (Resina si identifica in Ercolano sulle cartine geografiche) e risponde proprio all’esigenza per cui è stata istituita la carta di identità.

LUIGI DAMIANI

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