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Bingo e tradizionale tombola napoletana: quali sono le differenze

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Napoli – Che ci si reputi bravi o meno, tutti quanti ci ritroviamo talvolta a svagare la mente attraverso il gioco. Il diletto non richiede sempre impegno e a volte basta un pizzico di fortuna per avere successo. Questo discorso vale soprattutto per i giochi ad estrazione e l’Italia può dire di vantare una notevole tradizione al riguardo. Chi non conosce la tombola? Una delle attrazioni natalizie per eccellenza, diffusa soprattutto a Napoli. La tombola fu inventata 4 secoli fa, dopo che il lotto fu vietato, il che portò la popolazione a creare un nuovo gioco casalingo, proprio in coincidenza del periodo natalizio. In giochi del genere è solo la buona sorte a contare. Nella fattispecie, nella tombola il compito dei giocatori è quello di segnare i numeri sulle cartelle acquistate in precedenza.

Ogni cartella contiene 15 numeri, ma l’intero tabellone principale ne conta ben 90 ed ognuno di loro ha un significato preciso, preso in prestito dalla Smorfia. Molti elementi folkloristici rivivono ad ogni estrazione: l’1 indica l’Italia, il 90 la paura. Alcuni significati dei numeri, come intuibile, sono entrati nel tempo a far parte anche del linguaggio popolare, accrescendo inevitabilmente la fama della tombola. I premi in palio non sono moltissimi: se vengono estratti 2 numeri presenti sulla stessa fila orizzontale di una cartella si esegue l’ambo, con 3 numeri il terno, con 4 numeri la quaterna e con 5 la cinquina; la tombola va invece al primo giocatore che riesce a marcare tutti i numeri di una delle proprie cartelle.

Nel tempo sono nati anche altri giochi simili alla tombola. Sempre a Napoli è stato inventato il Sinco, ma ancora più famoso è il bingo, nel quale non mancano però differenze sostanziali, a partire dalle origini. Era il 1929 quando un giocattolaio di New York si trovava in Georgia e dopo aver storpiato erroneamente il nome del “beano” in “bingo” pensò di inventare un nuovo gioco ad estrazione una volta tornato nella sua città. A differenza della tombola, il bingo non è caricato di un significato popolare: in questo caso si gioca semplicemente nella speranza di conseguire una buona vincita.

I premi sono diversi rispetto alla tombola, in quanto sono presenti solo la cinquina e il bingo (che equivale di fatto alla tombola, in quanto si ottiene coprendo tutti i numeri della cartella). A seconda di quando viene estratto l’ultimo numero vincente, però, il premio può aumentare. Le caratteristiche del bingo online riproducono in maniera fedele le atmosfere del gioco dal vivo: il bingo si gioca prevalentemente in grandi sale e le piattaforme digitali tendono a mettere i giocatori in comunicazione con queste piuttosto che proporre un’attrazione totalmente virtuale. Anche nel bingo, comunque, le cartelle constano di 15 numeri e il tabellone ne ha 90.

Il bingo è arrivato in Italia soltanto nel 1999 ed è maggiormente soggetto ai controlli fiscali. I set delle palline numerate, che vengono utilizzati in apposite sale spaziose, vengono sostituiti dopo qualche migliaio di partite per verificare che il gioco sia in regola. Negli ultimi tempi, comunque, il seguito del bingo sta scemando parecchio, anche in Italia, dove sono rimaste a malapena un paio di centinaia di sale attive. La tombola, invece, mantiene sempre il suo ruolo intramontabile nelle serate natalizie e pre-natalizie. Tra novembre e dicembre nelle località campane viene realizzato talvolta qualche evento basato su versioni rivisitate della tombola, magari con tanto di rappresentazioni artistiche. Perché la tombola è anche costume.

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