Napoli – Novatel, azienda specializzata in servizi ems, produzione di schede elettroniche, collaudi di produzione e ingegnerie si ritrova in una situazione poco incoraggiante.
Dopo mesi di mancato stipendio, indebite trattenute su busta paga e, contributi previdenziali non versati, l’insieme di operai Novatel riunitisi, hanno organizzato un presidio di protesta davanti alla sede produttiva.
Un disordine nato a causa del continuo cambiamento dei vertici aziendali nel giro di pochi mesi, dove è stato comunicato ai dipendenti, la volontà di istruire le pratiche per la cessione di un ramo dell’azienda ad una nuova società.
Nel corso degli anni, la Novatel, è passata da un’imprenditoria fortemente consolidata, con a capo la famiglia De Feo, che aveva fatto raggiungere all’azienda alti livelli produttivi, all’attuale, costituita invece da un’alternanza di figure, che si presentano talvolta con uno scarso percorso industriale.
L’attuale amministratore unico, il Dott. Nico Salerno e, il direttore generale Roberto Brecciardi, dopo la presentazione dei vari piani industriali, nell’ultimo incontro alla DTL Direzione Territoriale del Lavoro della provincia di Caserta, avevano garantito la volontà di proseguire il percorso di ristrutturazione della Novatel, prendendo in considerazione misure di risanamento della società, con l’intento di mantenere inalterati i livelli di occupazione.
Dopo solo pochi giorni, i dipendenti hanno ricevuto la notizia della messa in liquidazione della Novatel per favorire la cessione del ramo d’azienda.
Purtroppo, per i lavoratori si prospetta un’ondata di licenziamenti con la conseguente difficoltà a recuperare gli stipendi arretrati.
di Marzia Cinefra
