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I clan di Bagnoli controllano i parcheggi nella zona della movida.Le rivelazioni di un collaboratore di giustizia.

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Napoli – I clan di Bagnoli controllano i parcheggi nella zona della movida. Le rivelazioni di un collaboratore di giustizia. Borrelli: “non ’ce da meravigliarsi, da anni evidenziamo i legami tra abusivi della sosta e camorra. Chi ci attaccava deve ricredersi e deve appoggiare la nostra proposta su nuove leggi”
La movida di Bagnoli è nelle mani dei clan. È la criminalità organizzata a gestire i parcheggi nella zona dei locali.
È il quadro inquietante che emerge dalle rivelazioni del neo collaboratore di giustizia Michele Ortone, 24enne ex affiliato ai clan Esposito-Nappi e Santagata. Al centro delle indagini, il racket dei parcheggi nella zona della movida napoletana, gestito con il pugno di ferro e in stretta collaborazione con la mala di Fuorigrotta, sponda clan Iadonisi.
Ortone punta il dito contro Maria Matilde Nappi, moglie del boss Massimiliano Esposito “‘o scognato”, descrivendola come la mente dietro il racket dei parcheggi a Bagnoli. “Gestiva i parcheggi a Bagnoli. Era lei la persona che indicava non solo le zone, ma anche le somme da riscuotere per ogni vettura. Era lei che dava ordini a Carmine Esposito di recuperare le somme”, afferma il collaboratore, rivelando il ruolo centrale della donna nella gestione degli affari illeciti.
Le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli proseguono per fare luce sugli ultimi fatti di sangue avvenuti nella zona e non ultimo il ferimento di Luca Colimoro, che ha segnato la ripresa delle ostilità tra i clan interessati a tutto quello che si muove economicamente attorno alla movida di Bagnoli.
“Tutto ciò fa orrore ma di certo ormai non stupisce più”- dichiara il deputato di alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli- “Sono anni che denunciamo i legami tra parcheggiatori abusivi e clan di camorra quando invece qualcuno, ancora molti in verità, continua a negare l’evidenza. Tutto ciò che si muove al di fuori dall’economia legale è un‘opportunità di business che i gruppi criminali non si lasciano sfuggire. I capitali accumulati con questi mercati illeciti vengono poi reinvestiti per armi e droga oppure rimessi in circolo nel circuito legale che viene quindi sporcato. Smantellare il sistema dei parcheggi abusivi vorrebbe dire assestare un bel colpo al mondo della camorra ma per farlo occorrono leggi nuovi, un sistema che riesca a valutare e a punire gli estorsori della sosta contestualizzandoli in un sistema criminale in cui essi rappresentato delle ramificazioni. ”

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