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IL NAPOLI ROVINA TUTTO

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 di Mario Civitaquale

Napoli – Incredibile ma vero.

Con un San Paolo pieno ed in festa, con cori dall’inizio alla fine, il Napoli non batte un Torino che definire “morbido” è un eufemismo.

Sarà l’assenza di motivazioni nei granata, sarà il clima dello stadio di Fuorigrotta, ma i piemontesi arrivano a Napoli quasi in gita.

Marcature blande, errori difensivi e gol casuali quasi “obbligati” da un pessimo Napoli.

Si perché gli azzurri, nonostante tutto quanto scritto sinora, sono riusciti soltanto a pareggiare, con tre tiri totali nello specchio: i due gol ed il palo di Milik.

Una delle peggiori partite del Napoli di Sarri. Seconda soltanto all’inguardabile prestazione di Firenze.

Guarda caso, le ultime due partite.

Da queste pagine si è sempre scritto che il Napoli , per quanto fatto in questa stagione, vada sostenuto fino alla fine.

Ma oggi si modifica in parte l’opinione positiva.

I

Era bello sperare, illudendosi, fino all’ultima giornata, che il “miracolo” sportivo potesse accadere. Era bello assistere a Napoli – Crotone con l’orecchio allo Stadium. Era bello dire: “Juve vincerai, ma ti faccio sudare fino alla fine. E vincerai tra mille polemiche”.

Adesso non è più così.

La Juve ha un distacco importante che rende inutili le ultime due partite di campionato. E questo distacco intacca la stagione del Napoli.

Doveva essere la stagione dello Scudetto o quella dei 90 punti, o quella del distacco minimo dalla Juve, per far pesare davvero i “favori” arbitrali.

E invece il Napoli ha dato adito all’Italia intera di dire: “La Juve magari ruba, ma il Napoli è distante anni luce”.

Purtroppo è così. Se la batosta di Inter-Juve ha causato tale scompenso psicologico agli azzurri, allora non sono affatto pronti per vincere.

Ancor più grave se il Napoli realmente è stato incapace di battere Fiorentina e Torino, perché a quel punto non è da Scudetto.

Fatto sta che a conti fatti, i partenopei sono uscite precocemente dalla Coppa Italia, dalla Champions e dall’Europa League. Non gli si chiedeva di vincere per forza lo Scudetto, ma questo scempio non è accettabile.

Si perché ciò che resta sono gli almanacchi, non il ricordo di ciò che poteva essere. Il Napoli ha chiuso le ultime due stagioni rispettivamente ad 82 e 86 punti, non molto distante da questa stagione.

Non si critica una squadra che ha regalato emozioni su emozioni. Ma non si dica che è una stagione da incorniciare. Voto massimo 7.

E De Laurentis lo ha lasciato intendere che non è soddisfatto della stagione, non cercano alibi arbitrali.

Certo il presidente parla troppo poco e forse sceglie i momenti sbagliati; certo si contorna di operatori di mercato forse non adatti a questa piazza. Ma vederlo come l’unico imputato non è giusto.

Sarri ha gestito male la rosa. Gente come Diawara, Chiriches e Rog meritava più spazio, ed effettivamente l’ottimo Mario Rui deve all’infortunio di Ghoulam il suo impiego. Inoltre il Napoli gioca bene e vince solo se gioca a “mille allora”, altrimenti non vince.

Gli stessi titolari si sono dimostrati deboli psicologicamente. E se una volta si possono giustificare, due  addirittura tre volte diventano troppe.

Si è arrivati probabilmente alla fine di un ciclo per l’allenatore e gran parte della rosa.

E’ con tutta onesta, è giusto così.

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