Benvenuti al nuovo appuntamento della rubrica: “𝑵𝒂𝒑𝒐𝒍𝒊: 𝑺𝒕𝒐𝒓𝒊𝒂, 𝒂𝒏𝒆𝒅𝒅𝒐𝒕𝒊 𝒆 𝒄𝒖𝒓𝒊𝒐𝒔𝒊𝒕𝒂”.
Un presepe narra l’annuncio della nascita di Gesù. Un presepe della Passione, invece, ha come tema la tragica fine del figlio di Dio.
La tradizione del presepe pasquale era diffusa già dal secolo XVIII: gli intagliatori del legno si dedicavano alla costruzione delle statuine con non poche difficoltà. Infatti, oltre al lavoro manuale, avevano l’oneroso compito di imprimere sul volto dei personaggi un doloroso evento.
Molti presepi pasquali “casalinghi” erano collocati sotto la classica teca di vetro. La cartapesta e la terracotta erano usate per comporre gli ambienti e i personaggi.
Nella chiesa di San Nicola alla Carità, in via Toledo, si trova il presepe dell’artigiano Giuseppe Russo, dove al posto della capanna è esposto il Crocifisso. Nel presepe del Russo primeggia la Resurrezione in cui la figura luminosa del Cristo, che trionfa sulla morte, è circondato dagli angeli.
In via San Biagio dei Librai esiste un altro presepe di Pasqua. Si trova nella chiesa di San Nicola a Pistaso, una chiesa nata nel 1100, restaurata nel XVIII secolo, che venne definitivamente chiusa al culto nel 1950. Fortunatamente due anni fa, dopo le dovute ristrutturazioni, la chiesa e il presepe sono visitabili e, dopo circa ottant’anni, il 6 dicembre 2024 è stata celebrata la prima Messa.
Matilde Serao raccontava che non si trattava di sepolcri allestiti nelle chiese durante la Settimana Santa, ma di una struttura presepiale, con l’aggiunta di quadri che raffiguravano i giorni della Passione.
La domanda è d’obbligo: chissà se “Lucariello”, nella famosa commedia di Eduardo, oltre al natalizio, contesterebbe anche il presepe pasquale.
Buona Pasqua a tutti 🌿
Pino Spera