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La notte più buia della ville lumiere.

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Parigi – sono da poco passate le 21.00 quando la capitale francese cade sotto un vero e proprio assedio, è l’inizio di una notte di terrore. Sono almeno 6 i luoghi teatro dei plurimi attacchi sferrati brutalmente contro gente inerme. La matrice è certamente terroristica, dunque la città sprofonda nuovamente nella stessa tragedia vissuta qualche mese fa con la carneficina di Charlie Hebdo. Un primo assalto in un ristorante “la piccola Cambogia” sito nel 10°arrondissement (nei pressi della redazione di Charlie Hebdo) dove i terroristi hanno cominciato a sparare a raffica con kalashnicov e fucili a pompa contro coloro che mangiavano all’aperto; un secondo attacco al Bataclan, in boulevard Voltaire – 11 arrondissement, locale musicale dove al momento dell’irruzione era in corso un concerto di musica rock di un gruppo californiano; qui i terroristi non soltanto hanno sparato, ma anche preso in ostaggio un centinaio di persone; ancora, un terzo attacco presso lo stadio di Francia, proprio nel bel mentre di un’amichevole che si stava disputando tra Francia e Germania, 2 terroristi hanno fatto esplodere delle granate, trasformandosi poi in kamikaze, coinvolgendo nell’esplosione e uccidendo ben 40 spettatori dei 50mila totali.
Subito è scattata un’operazione di polizia intorno al Bataclan, interrotta da altre sparatorie verificatesi in altri locali situati sempre nei pressi di Place de la Republique. Probabilmente non è un caso che il fulcro del focolaio sia stata proprio la suddetta piazza, ricordiamo infatti che nei pressi di Republique avvenne l’attentato a Charlie Hebdo, e dalla stessa piazza partì la marcia contro lo stesso attentato.
Al Batacaln si è svolto un lungo assedio ricostruito dalle drammatiche testimonianze di alcuni ostaggi: “ci stanno uccidendo uno ad uno”. E in effetti alla fine saranno 120 i morti al Bataclan. Un blitz delle teste di cuoio, coordinato dal presidente Hollande, ha poi messo fine alla spietata carneficina salvando 20 ostaggi e neutralizzando 2 degli attentatori.
Hollande si è poi recato sul posto per ringraziare gli autori del blitz. Poco prima aveva fatto un appello alla Nazione: “capiamo che c’è da avere paura ma dobbiamo reagire”. Il presidente inoltre ha predisposto misure eccezionali dichiarando lo stato di emergenza, la chiusura delle frontiere, l’intervento dei militari posto in sostegno della polizia nel gestire l’emergenza antiterrorismo.
Intanto è caccia ai terroristi ancora latitanti, si parla di un uomo già arrestato e dichiarato prigioniero politico, ma potrebbero essere ancora tanti i carnefici in libertà, pronti a colpire nuovamente dando prosieguo a questa spietata e sistematica geometria messa in campo dalle forze dell’Isis a dimostrazione della forza del terrorismo islamico che mentre uccide se ne fa beffa con rivendicazioni sui social: “Allah è grande, Parigi in fiamme”; e ancora “questo è l’11 settembre delle Francia l’abbiamo colpita per il suo intervento in Iraq e in Siria al fianco degli Stati Uniti”.

Sicuramente si tratta del più grave attentato terroristico mai inflitto alla capitale francese, attentato che vede vittima la stessa Europa lacerata al cuore, ma soprattutto l’intera umanità e la cultura occidentale.
Parigi questa mattina si è svegliata nel silenzio, raccolta nel lutto che la dilania, tutti i luoghi comuni, musei, biblioteche e scuole, resteranno chiusi, nelle prossime ore anche alcune linee della metropolitana resteranno inattive; saranno invece aperti gli aeroporti, la Francia ha voglia di normalità ma prima che questa risorga ci vorranno certamente molti giorni per dimenticare una delle peggiori notti di paura per Parigi e per l’Europa intera.

di Simona Colantuono

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