Napoli – Oggi, quando pensiamo alla roulette, oggi spesso immaginiamo la roulette online, disponibile su piattaforme digitali che permettono di vivere l’esperienza del gioco comodamente da casa. Tuttavia, la roulette ha una lunga tradizione che va ben oltre i casinò, sia fisici che online: il suo fascino ha attraversato i secoli, diventando un elemento chiave perfino della letteratura e del cinema. Soprattutto nel grande schermo, la ruota numerata ha assunto un ruolo simbolico, incarnando il concetto di rischio, fortuna e destino in molte delle storie più celebri della cinematografia italiana e internazionale.
La roulette è da sempre un potente strumento narrativo. Il semplice gesto di lanciare la pallina e attendere il suo esito diventa una perfetta metafora della vita: un atto di fiducia nel caso, un momento di tensione in cui tutto può cambiare in un istante. Questa tensione è stata utilizzata sia nella letteratura che nel cinema per enfatizzare momenti di svolta nella trama, caratterizzare i protagonisti e costruire atmosfere cariche di dramma o suspense.
Uno degli esempi più celebri della roulette nella letteratura è “Il giocatore” (1867) di Fëdor Dostoevskij, romanzo che esplora il gioco e le sue conseguenze psicologiche e sociali. Il protagonista, Aleksej Ivànovic, incarna il rapporto complesso che può svilupparsi tra l’uomo e il gioco, un tema che troverà molteplici rappresentazioni anche sul grande schermo. L’adattamento cinematografico omonimo del 1958, diretto da Claude Autant-Lara, porta questa storia nel linguaggio visivo del cinema, rendendo ancora più tangibile il senso del romanzo.
Anche in opere come “La fiera delle vanità” di William Makepeace Thackeray e “Dama di picche” di Aleksandr Puškin, il gioco e la roulette diventano simboli del destino, della rovina e dell’illusione di poter controllare la sorte. Questi romanzi hanno influenzato il modo in cui la roulette è stata rappresentata nel cinema, sottolineandone il valore metaforico e drammatico.
A livello internazionale, uno dei film più iconici in cui la roulette gioca un ruolo centrale è “Casablanca” (1942). In una delle scene più memorabili, Rick Blaine (Humphrey Bogart) aiuta una coppia a vincere alla roulette, dando loro la possibilità di fuggire dalla città. Questo momento rappresenta perfettamente il potere simbolico del gioco: il destino può essere modificato con un colpo di fortuna, ma anche con un gesto di altruismo.
Nel più recente “Casino Royale” (2006), il celebre James Bond, interpretato da Daniel Craig, si confronta con il rischio e la strategia nel mondo del gioco d’azzardo, enfatizzando ancora una volta il legame tra la roulette e l’adrenalina delle scelte decisive.
In Italia, “Signori si nasce” (1960) di Mario Mattoli con Totò utilizza la roulette in un contesto più leggero e ironico. Il gioco, pur rimanendo un elemento di rischio, viene trattato con il classico humor del grande attore napoletano, mostrando un lato più spensierato e fatalista del destino.
Anche nelle produzioni più moderne, come “Maverick” (1994) e “Cincinnati Kid” (1965), il gioco si intreccia con trame avvincenti, rimanendo un simbolo potente di rischio e opportunità. Allo stesso modo, la letteratura contemporanea continua a sfruttare la roulette come metafora dell’incertezza e del destino. Romanzi moderni legati al gioco esplorano nuove sfaccettature psicologiche dei giocatori, spesso in parallelo con l’evoluzione del gioco stesso nella società.
Il cinema e la letteratura hanno sempre trovato nella roulette un elemento narrativo capace di amplificare tensioni, emozioni e colpi di scena. Tra drammi psicologici e commedie leggere, la ruota numerata continua a girare, proprio come le storie che racconta: imprevedibili, affascinanti e sempre pronte a sorprendere.