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Il nuovo saggio di Pietro Riccio “L’infinita metafisica corrispondenza degli opposti”

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NAPOLI – La luce della rivelazione massonica sulla strada della consapevolezza

“L’infinita metafisica corrispondenza degli opposti”, il nuovo saggio di Pietro Riccio, in uscita oggi, che dà il via alla collana di studi esoterici Prosperosophia, Prospero Editore.Attraverso un approccio “squisitamente sociologico ed esoterico”, l’autore indaga il significato di verità nei suoi livelli conoscibili, legandola alle diverse facoltà umane, percettiva, simbolica ed intuitiva ed approfondendo, appunto, l’approccio esoterico nel suo inscindibile legame con consapevolezza e libertà.

Da ex Maestro Venerabile della sua Loggia napoletana presso il Grande Oriente d’Italia, Pietro Riccio, scrittore, sociologo e docente, espone, in modo concreto, argomenti che conosce approfonditamente.

Spiega, ad esempio, le caratteristiche del “bussante” che aspira a diventare un Libero Muratore, i criteri di scelta dei vari candidati, senza però esimersi dal chiedersi “cosa doni appunto l’Officina a chi si pone come traguardo un itinerario di crescita spirituale, di elevazione personale”.

La riflessione pian piano si addentra sul ruolo che, nel contesto attuale, possono avere le religioni, le tradizioni e le scuole iniziatiche.

L’assenza di risposte convincenti ed esaustive ai grandi problemi dell’umanità, comporta sì un vuoto di natura sociale, ma evidenzia, al contempo, l’impellenza di riaffermare il bisogno di trascendenza, troppo a lungo tralasciato, che ora “sta tornando ad emergere in modo quanto più individualistico possibile, stavolta svincolato da mediazioni e dogmi”.

Una spiritualità e un’interiorità più autenticamente vere, profonde, soggettive che accompagnano quello stesso percorso massonico in cui il simbolo ha una funzione importante sì, ma solo inizialmente.

“L’uso dell’iconografia, anche nelle tradizioni iniziatiche, compresa quella massonica, ha solo una funzione di perpetuazione delle conoscenze”.

Essa esaurisce la sua utilità quando finalmente l’Apprendista Libero Muratore “attraverso il lavoro, lo studio e l’istruzione recepisce il nesso con un significato che lo eleva ad emblema, a verità metaforica”.

L’illuminazione, intuitiva ed autentica, come ogni viaggio iniziatico è una conquista faticosa, non trasmissibile proprio perché frutto di consapevolezza individuale, di scelte convinte anche se dolorose, di cadute necessarie alla risalita.

 “Chi non crede nello spirito, non cercherà mai dentro sé stesso la luce divina e senza essere conscio della sua presenza, non intuirà mai nessuna verità esistenziale”.

Dunque si tratta di una contraddizione solo apparente: niente nichilismi, relativismi assolutizzati, pensieri deboli, materialismi che negano le verità, piuttosto un messaggio di speranza:

“Il Maestro, secondo una metafora molto comune, cammina sulla linea sottile che separa il bianco dal nero.

La luce riceve pienamente senso perché accostata alle tenebre. Gli opposti sono reciprocamente complementari e non sono da intendersi per niente inconciliabili.

La strada esoterica non conosce che l’uno e conduce verso una “infinita metafisica corrispondenza degli opposti”.

di Massimo Santoro

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