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Lucio Battisti e Giacomo Leopardi

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Cosa può unire Lucio Battisti ( mi riferisco all’interprete del brano in quanto tale , poiché come è noto Lucio componeva la musica , Mogol le parole ) e Giacomo Leopardi ,nati a distanza di quasi 150 anni, in epoche diverse, in mondi diversi?

La loro prossimità intellettuale e “intimità” è lampante nelle loro due opere, forse, più significative:

L’infinito di Giacomo Leopardi;
I giardini di marzo di Lucio Battisti .

Spazi immensi, infiniti, l’universo interiore si esteriorizza nelle parole.
Un velo di malinconia attraversa l’anima e la riscalda. E allora si naufraga in questa turbina di sentimenti.
Leopardi, con un’infanzia difficile, prova a immaginare l’oltre la siepe e si squarcia un velo alla vista che gli permette di superare la sua condizione di dolore e immobilità.

Con la fantasia vola lontano, tanto lontano quanto Battisti con i suoi cieli immensi.

Pietro Pipia

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