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Masaniello, il pescivendolo rivoluzionario

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Benvenuti all’appuntamento con la rubrica “π‘΅π’‚π’‘π’π’π’Š π’‚π’π’•π’Šπ’„π’‚: π’”π’•π’π’“π’Šπ’‚, π’‚π’π’†π’…π’…π’π’•π’Š 𝒆 π’„π’–π’“π’Šπ’π’”π’Šπ’•π’‚'”.

 

Tomaso (dicitura attuale Tommaso) Aniello d’Amalfi, detto Masaniello, nacque a Napoli nel 1620. Egli era un ragazzo vizioso, dissoluto e prepotente, ma arguto e gioviale. Tomaso rimase ben presto orfano, non frequentΓ² mai la scuola, lavorava come garzone di un pescivendolo e a ventuno anni sposΓ² la sedicenne Bernardina Pisa.

Nel giugno 1647 a Napoli si ebbe una rivolta, la cui motivazione apparente era il ristabilimento della gabella (tassa) sulla frutta i cui incidenti in larga parte furono causati da Masaniello, successivamente, nel mese di luglio, egli si rese promotore presso i bottegai del rifiuto del pagamento della gabella.

I tafferugli che ne seguirono sollevarono molti quartieri napoletani, anche perchΓ© Masaniello fece suonare le campane della chiesa del Carmine. Famoso il suo motto “Ma si ve vulite tenere ‘a libbertΓ , nun v’addurmit”.

Masaniello e altri capi popolari invasero gli uffici, forzarono le carceri liberando i prigionieri e distrussero tutti gli uffici daziari. L’ex pescivendolo rimase padrone assoluto del campo e riordinΓ² l’amministrazione cittadina, ma un gruppo di banditi, assoldati dalla nobiltΓ , cercΓ² d’ammazzarlo.

Dall’attentato egli ne uscΓ¬ fortunatamente indenne e il fatto accrebbe notevolmente il suo prestigio. L’allora vicerΓ© di Napoli Rodrigo Ponce de LΓ¨on Alvarez de Toledo, dopo aver, invano, tentato di corromperlo, lo convocΓ² a palazzo reale e lo riconobbe “capitan generale del fedelissimo popolo napoletano”.

La sua inferioritΓ  culturale, rispetto al grado raggiunto, gli sconvolsero la mente e gli provocarono disturbi mentali. Intanto, perΓ², il successo di Masaniello non lo risparmiΓ² dall’ostilitΓ ; infatti, il 16 luglio 1647 fu ucciso dai suoi amici, cosΓ¬, di Masaniello, resta una lapide nella chiesa del Carmine in piazza Mercato a Napoli.

 

Saluti cordiali,

Pino Spera, Responsabile della Sezione Storia della Biblioteca I Care, Pomigliano d’Arco.

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