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Napoli, Al Mann in mostra le meraviglie del millenario Impero bizantino

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Fino al 13 febbraio reperti unici accompagnati da un supporto multimediale e una ricco apparato editoriale

“Napoli bizantina è un tema cruciale e per molti sarà una sorpresa, alla scoperta di un intreccio di destini tra la città e l’impero lungo sei secoli, dopo la sottomissione a Roma, il tratto più lungo della sua storia. E anche quando il dominio bizantino di Napoli evaporò, questo legame con l’Impero non fu mai rinnegato e si trasformò in volano per tenere vivi i contatti con il Mediterraneo, la tensione verso altri mondi. Il Mann è quindi il luogo ideale in Italia per raccontare questa storia”. Lo ha detto il direttore del Museo, Paolo Giulierini, in occasione della presentazione oggi della mostra ‘Bizantini.

‘Luoghi, simboli e comunità di un impero millenario‘ in programma all’Archeologico di Napoli fino al 13 febbraio 2023. Curata da Federico Marazzi (Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli), la mostra sviluppa in quindici sezioni le fasi storiche successive all’impero Romano d’Occidente, dedicando un focus a Napoli (città “bizantina” per circa sei secoli, dopo la conquista da parte di Belisario e le sue armate nel 536 d.C.) e approfondendo i legami fra Grecia e Italia meridionale. L’esposizione, che nasce dalla collaborazione con il ministero greco della Cultura, è stata realizzata con il contributo della Regione Campania e con l’organizzazione di Villaggio Globale International. Gli oggetti in mostra si distinguono per la varietà di materia e funzione: sculture, mosaici, affreschi, instrumentum domesticum, sigilli, monete, ceramiche, smalti, suppellettili d’argento, oreficerie ed elementi architettonici danno conto di una complessa realtà, connotata da eccellenze manifatturiere e artistiche. Grazie ai simboli dell’Impero d’Oriente, la creatività del mondo antico “transita”, così, verso il Medioevo, con un linguaggio rinnovato dalla fede cristiana e arricchito da innesti culturali iranici e arabi. L’esposizione è accompagnata da un ricco apparato editoriale: catalogo scientifico (in uscita a gennaio 2023), guida breve, pubblicazione degli itinerari bizantini della Campania e guida dedicata ai bambini.

L’esposizione racconta le caratteristiche della società bizantina, servendosi di elementi diversi che amplificano le suggestioni dell’esperienza di visita: in primis, naturalmente, i reperti, ottenuti in prestito da tante prestigiose istituzioni; ancora, i contenuti multimediali, con video che ripropongono la ricostruzione di Bisanzio nel momento del suo massimo splendore, le principali tipologie edilizie e i codici miniati, supporti antichi della scrittura; infine, la grafica di sala, connotata dal colore giallo oro, presenta mappe, linee del tempo, gigantografie e riproduzioni in dettaglio di siti di culto ortodosso, interni di chiese e monasteri, magnifici mosaici delle chiese ravennati e opere iconiche inamovibili. In allestimento, le sculture e le monete, in particolare dai Musei di Atene e Salonicco e dalle collezioni del Mann, creano una vera e propria galleria dei ritratti di imperatori: Teodosio, Giustiniano, Basilio II, Giovanni II Comneno e altri ancora. E ancora croci greche d’oro e d’argento, bolle, collane, encolpi, croci pettorali e pendenti (tra cui diversi oggetti di particolare interesse, mai esposti prima, provenienti dal Museo Nazionale Romano). Alcuni sigilli di autorità della Chiesa d’Oriente – da Fozio, patriarca di Costantinopoli, a Niceta, arcivescovo di Salonicco – danno conto della forza delle “gerarchie ecclesiastiche” dell’epoca.

 

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