Teatro San Ferdinando, “Oliva Denaro”: con Ambra Angiolini il racconto della storia di Franca Viola

TEATRO – Appuntamento imperdibile per chi ama il teatro e le storie di emancipazione lo spettacolo “Oliva Denaro” in scena al Teatro San Ferdinando di Napoli fino a domenica 23 marzo. La sceneggiatura è tratta dal romanzo di Viola Ardone. Con la regia di Giorgio Gallione, la drammaturgia è stata curata da Giorgio Gallione e Ambra Angiolini. La stessa Ambra Angiolini veste i panni della protagonista. Molto apprezzate le scene e i costumi di Guido Fiorato e le musiche a cura di Paolo Silvestri. La rappresentazione ha attraversato lo stivale con una lunga tournèe che ha emozionato il pubblico italiano. Finalmente calca il palco anche della stagione del Teatro Stabile di Napoli.

La trama narrata è la stessa dell’opera letteraria di Viola Ardone che a sua volta riprende una storia vera, quella di Franca Viola. Ma chi è Franca Viola? Una ragazza come tante che è riuscita a cambiare un tassello importante delle consuetudini sociali italiane del suo tempo. Una ragazza siciliana che, a metà degli anni Sessanta, ha scritto una preziosa pagina di storia nazionale, spesso tralasciata. Dopo aver subito una violenza sessuale a soli 18 anni, è stata la prima donna a rifiutare pubblicamente il “matrimonio riparatore”, all’epoca di prassi nei costumi del popolo. 

Franca Viola era la figlia di una coppia di coltivatori. Proveniva dunque da un contesto umile in una realtà in cui era considerato normale che l’autore di un abuso carnale sposasse la sua vittima. La Legge lo consentiva. Anzi, in questo modo il reato del colpevole veniva addirittura anche estinto. E poco importava se la vittima fosse una persona minorenne. Parliamo del resto della medesima Italia in cui lo stupro fu considerato banalmente “oltraggio alla morale” e non “reato contro la persona” fino al 1981. Vergognoso. Ecco allora che Ambra Angiolini, attraverso il personaggio di Viola Ardone, rievoca questa vicenda così significativa anche nel presente. Una storia simbolo della crescita civile dell’Italia nel Secondo Dopoguerra, emblema dell’emancipazione delle donne italiane che, oggi come ieri, grida ancora libertà e diritti civili.

Di Valentina Mazzella

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