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Torre del Greco scrive a Papa Francesco “S. Vincenzo Romano compatrono della città nel 2025”

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L’annuncio è arrivato al termine della quarta edizione di “Notte Sacra 2024”. San Vincenzo Romano, conosciuto come lu prevete faticatore, compatrono di Torre del Greco nel 2025, anno in cui la chiesa mondiale celebra il Giubileo.

La città di Torre del Greco, con il sindaco Avv. Luigi Mennella, insieme alla Basilica di Santa Croce, guidata dal Parroco don Giosuè Lombardo, è già al lavoro per portare al termine l’iter che consentirà di proclamare il primo parroco santo d’Italia come compatrono della città corallina, insieme a San Gennaro.

La notizia è stata accolta alla fine di Notte Sacra 2024, con la Santa Messa di chiusura in Basilica presieduta da S.E. il Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo Emerito di Napoli.

Incarnare la propria fede nel contesto culturale, sociale e religioso significa piantare radici che generano frutti di bene. San Vincenzo Romano è un esempio concreto di chi affonda le radici nel terreno della vita riuscendo a realizzare opere meravigliose. E’ un torrese diventato santo e saperlo compatrono di questa città sarebbe una bella notizia. Con la sua personalità ha caratterizzato questo territorio, il titolo di compatrono rappresenterebbe la radice della sua vita”, ha dichiarato il Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo emerito di Napoli

La richiesta, rivolta direttamente a Sua Santità Papa Francesco, indica proprio il nome del Parroco torrese come compatrono della città. È una istanza, mediante tre lettere, che il popolo per il tramite delle Istituzioni rivolge al Santo Padre. Verosimilmente il decreto potrebbe essere pubblicato proprio il 14 ottobre 2025, nell’anno del Giubileo della Chiesa universale, a sette anni esatti dalla canonizzazione avvenuta nel 2018 in Piazza San Pietro.

Sono molto fiducioso che le istanze inviate possano vedere concretizzato quest’altro sogno di Torre del Greco. E sarebbe bellissimo viverlo nella prossima Notte Sacra, nell’anno del giubileo, nel solco del nostro santo parroco, il primo d’Italia”, ha dichiarato don Giosuè Lombardo, Parroco della Basilica di Santa Croce.

Notte Sacra 2024” ha l’obiettivo di consolidare e promuovere la tradizione popolare, l’arte, la musica intorno alla storia di San Vincenzo Romano, il sacerdote a cui si deve la ricostruzione materiale della Basilica di Santa Croce dopo l’eruzione del Vesuvio del 1794, ma anche quella sociale del centro cittadino distrutta dal fiume di lava.

Sì, adesso lo possiamo dire. E’ partita l’istanza al Papa per chiedere il titolo di compatrono per San Vincenzo Romano. E’ emozionante per chi ha l’onore di rappresentare la città ritrovarsi a firmare una richiesta del genere. Noi torresi abbiamo San Vincenzo nelle vene e sono commosso: come uomo, come padre, come sindaco”, così Luigi Mennella, primo cittadino di Torre del Greco.

I numeri della quarta edizione premiano lo sforzo del Comitato di rendere questa kermesse di respiro nazionale: è stato un weekend tutto esaurito per le strade di Torre del Greco. Soprattutto nei momenti clou della manifestazione, cifre record di presenze per il Festival delle Radici in Piazza Santa Croce con Tony Esposito, Giancarlo Paglialunga, Etnica Ditirambo & Friends, Mimmo Maglionico & PietrArsa, Giovanni Mauriello, Toto Toralbo e i Luna Janara. Apprezzatissima l’area food, grande novità di quest’anno, con le eccellenze enogastronomiche della regione: Vincenzo Capuano, Ermenegildo, 21 grammi e Birra Kbirr. Grande spazio ai giovani con il “Nextgen Festival” con artisti emergenti a cura del Forum dei Giovani di Torre del Greco.

Nella quattro giorni coinvolte tutte le scuole di ogni ordine e grado della città con oltre mille studenti per mattinate all’insegna della vita e delle opere di San Vincenzo Romano. Sold out anche gli itinerari culturali tra sotterranei, mare, santità e fede. In particolare, Casa San Vincenzo Romano aperta per conoscere meglio la vita del Parroco santo e per pregare davanti all’Eucaristia per gli ammalati e le famiglie per tutta la notte.

Appuntamento al prossimo anno anche con la scuola dei Madonnari che, attraverso l’arte effimera dei gessetti, hanno rappresentato la vita e le opere di San Vincenzo Romano che con il fitto calendario di celebrazioni liturgiche trova ancora spazio nel cuore dei torresi e di quanti continuano la sua opera di evangelizzazione.

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