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Turismo accessibile Ben Bo anche per le persone con disabilità

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Napoli – all’Aeroporto Internazionale Napoli-Capodichino il primo capsule hotel d’Italia, il Ben Bo (bed and boardind) una innovazione tecnologico-abitativa che fa dello scalo campano uno degli hub europei più all’avanguardia, non è solo un’avanguardia tecnologica ma anche di riconoscimento sociale delle persone con handicap visto che delle 42 capsule due sono omologate anche per le persone disabili. Il concept è geniale tanto quanto il suo nome: dormi e parti e da gennaio non ha smesso di accogliere i passeggeri in transito da mezzo mondo. In Italia le micro-camere da aeroporto si trovano agli aeroporti di Napoli, Orio al Serio (Bergamo) e Malpensa (Varese) proposte in stile minimal, high tech e anche a cinque stelle. Si tratta di un nuovo di format di ospitalità fast & cheap ovvero moduli abitativi di circa quattro metri quadrati: vere e proprie stanze autonome, dotate di tutti i comfort: letto, vano bagaglio, tv collegata a Internet con la possibilità di controllare lo stato dei voli, tavolino da lavoro reclinabile e bagno privato ma esterno alla capsula con tutti i comfort di un albergo. Il primo capsule hotel d’Italia a Napoli permette di dormire proprio in aeroporto nella palazzina Pegaso dello scalo, vicino al parcheggio P2; si tratta in totale di 42 mini camere, aperte 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, il costo del servizio è di 8 euro per la prima ora, 7 euro per le successive e 25 euro per un’intera notte. Carlotta Tartarone, project manager di BenBo spiega: «Stiamo parlando di 1.130 metri quadrati, con 42 capsule di cui 2 per diversamente abili. Sono tutte singole ma comunicanti, per cui se arriva una mamma con un bambino o una coppia si può accedere da una all’altra. Sono tutte servite da aria condizionata, luce, smart tv e flight track per visualizzare il proprio volo quando se ne ha bisogno. I bagni sono 16 più 2 per disabili, sono tutti singoli con i servizi accessori, come se fosse un bagno in camera ma all’esterno, tutte le capsule e tutti i bagni vengono sanificati ogniqualvolta vengono utilizzati». Armando Brunini, amministratore delegato della Gesac società che gestisce l’aeroporto di Napoli commenta: «È un esempio di un servizio innovativo: ringraziamo gli imprenditori campani che hanno avuto l’idea e il comune di Napoli che è stato veloce nel concedere le autorizzazioni». L’hotel a capsule non è una novità: il primo fu inaugurato nel 1979 a Umeda, distretto di Osaka progettato dall’architetto giapponese Kisho Kurokawa, riproposto con lungimiranza in gran parte degli aeroporti internazionali oggi è mercato mondiale, si sa, a volte è necessario occupare il tempo, anche dormendo. Dormire in una capsula si trasforma così in un’esperienza davvero speciale e unica, da provare soprattutto in questo periodo di vacanze quando ci si dedica maggiormente ai viaggi è importante incontrale anche il comfort e partire rilassati.

 

di Giuseppe Musto

 

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