Giubileo: i seminaristi di Aversa con il rettore don Sebastiano Sequino e don Salvatore Landolfo incontrano Papa Leone XIV

Vaticano – I seminaristi raccontano la propria emozione dopo il loro primo incontro con il Pontefice e sottolineano i temi della sua meditazione che li hanno più colpiti: tra tutti l’invito a rimanere se stessi, saper ascoltare le proprie fragilità e imparare la prossimità verso i più bisognosi.

In particolare la comunità del seminario vescovile di Aversa che ieri era presente a san Pietro, con il rettore, don Sebastiano Sequino e don Salvatore Landolfo hanno incontrato il santo padre Papa Leone XIV.

L’incontro con i seminaristi, giunti a Roma da diverse parti del mondo in occasione del Giubileo loro dedicato, si è svolto alla Basilica di San Pietro dove sono stati accolti dal Santo Padre. Leone XIV ha definito i seminaristi “pellegrini” e “testimoni di speranza”, chiamati a diventare “ponti e non ostacoli all’incontro con Cristo”.

“Nell’impegno rigoroso dello studio teologico, sappiate altresì ascoltare con mente e cuore aperti le voci della cultura, come le recenti sfide dell’intelligenza artificiale e quelle dei social media – ha detto il papa – Soprattutto, come faceva Gesù, sappiate ascoltare il grido spesso silenzioso dei piccoli, dei poveri e degli oppressi e di tanti, soprattutto giovani, che cercano un senso per la loro vita”.

Il Vescovo di Roma ha esortato i seminaristi a “non giocare mai al ribasso, di non accontentarvi, di non essere solo ricettori passivi, ma appassionarvi alla vita sacerdotale, vivendo il presente e guardando al futuro con cuore profetico”.

La benedizione del Santo Padre inaugura così, idealmente, le celebrazioni per i 300 anni dalla fondazione del Seminario Vescovile della diocesi normanna.

 

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