Giubileo dei Giovani, il Cardinale Matteo Zuppi invita alla “pace disarmata e disarmante” come Leone XIV

ROMA – Ieri è stato il quarto giorno del Giubileo dei Giovani a Roma. Nel pomeriggio in ben quarantamila si sono gremiti all’incontro per gli Italiani in Piazza San Pietro “Tu sei Pietro”. Dapprima ci sono state delle piacevoli ore di intrattenimento trascorse ascoltando e cantando a squarciagola delle canzoni tra le più gettonate nel karaoke italiano. Dal vivo si sono esibiti anche artisti come Mr. Rain e Pierdavide Carone. L’animazione musicale è stata accompagnata da letture bibliche e toccanti testimonianze di fede. L’entusiasmo era forte, l’energia elettrizzante. Poi a seguire si è svolta la Confessio fidei.

Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha presieduto il rito di professione di fede. Un ricordo speciale è stato innanzitutto riservato al vecchio pontefice con cui l’anno giubilare è stato inaugurato. “Penso che Papa Francesco ci benedica dal Cielo” ha detto Zuppi. Subito dopo il cardinale ha condiviso la sua vicinanza a quei territori travagliati dalla violenza. Senza giri di parole, il messaggio è stato chiaro: “L’umanità deve porre fine alla guerra o la guerra porrà fine all’umanità”.

La critica contro la realtà attuale è stata aspra: “È un mondo che accetta di nuovo come normale pensarsi l’uno contro l’altro o l’uno senza l’altro, che in modo dissennato non ha paura della forza inimmaginabile degli ordigni nucleari”. Zuppi ha ricordato le parole pronunciate da Papa Leone XIV appena dopo la nomina, quando invitò tutti a “una pace disarmata e disarmante”.

Non sono solo slogan. Sono parole che dovrebbero seminare in chiunque ascolti degli interrogativi. Un discernimento onesto dovrebbe poi condurre ogni singolo individuo a fare delle scelte consapevoli. La pace non è una condizione casuale. È una dimensione che si costruisce, insieme. Una pace alla luce della giustizia, contro la violenza, il dolore e la sopraffazione.

Di Valentina Mazzella

 

 

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