Marocco, 14enne drogato e abusato da un branco durante una festa

CRONACA – Ogni anno ad agosto si tiene la festa di Moulay Abdallah Amghar. Si svolge nella città costiera di El Jadida, in Marocco. Quest’anno il clima di entusiasmo delle celebrazioni è stato macchiato da un evento atroce e doloroso. Un ragazzino di 14 anni è stato stuprato da un gruppo di almeno una decina di persone. I media del posto asseriscono che la vittima si era inizialmente recata a El Jadida insieme a un altro giovane conosciuto appena il giorno prima al mercato. Il 14enne, già orfano di padre, aveva detto alla madre che sarebbe tornato a casa il giorno seguente.

Ottenuto il permesso, è partito con il nuovo compagno di viaggio. A destinazione pare che i minorenni abbiano conosciuto altre persone. Non è chiaro se consenzienti o costretti, i due si sono infine trattenuti più a lungo a Moulay Abdellah, un villaggio distante pochi chilometri da El Jadid. Alcuni dei nuovi conoscenti avrebbero costretto i ragazzini a inalare delle sostanze proibite. A quel punto l’amico conosciuto al mercato è andato via. Il 14enne è rimasto solo nelle grinfie del branco. Drogato e maltrattato, è stato vittima di terribili abusi sessuali. Le violenze avrebbero avuto inizio giovedì 14 agosto. Il giovane è stato fuori casa per tre giorni.

Ancora dolorante e naturalmente sotto shock, il ragazzo è tornato a casa da solo in autobus dalla madre, nella provincia di Youssoufia. Parlava e si muoveva a stento. Ha poi confessato un po’ di quanto avvenuto al genitore. Condotto presso l’ospedale Lala Hasma in città, i medici hanno confermato clinicamente la violenza. La diagnosi è risultata così grave da richiedere il trasferimento del ragazzo all’ospedale universitario Mohamed VI di Marrakech per svolgere accertamenti più accurati.

Nel frattempo è stata aperta un’inchiesta. Alcuni dei colpevoli sembra siano già stati identificati. Il procuratore generale presso la corte d’appello di El Jadida ha anche ordinato la custodia cautelare di un uomo sospettato di essere nel gruppo degli stupratori. Lunedì la vittima è stata sottoposta a una visita medico-legale e interrogata in presenza della madre.

L’Associazione marocchina per i diritti umani (Amdh) ha comunicato “rabbia e indignazione per questo crimine efferato”. Ha denunciato “la palese inadeguatezza dei meccanismi di protezione dell’infanzia”. Al momento sono richieste indagini attente, supporto medico e psicologico per il 14enne e risarcimenti morali e materiali per la famiglia. Il tema della violenza sui minori non va preso sottogamba o banalizzato. La Ong dichiara: “La protezione dell’infanzia non è né un favore né uno slogan popolare, è un obbligo derivante dalle convenzioni internazionali ratificate dal Marocco”. 

Di Valentina Mazzella

 

Related Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.