Un racconto che parte dai campi, dove il pomodoro Cesarino affonda le sue radici grazie al lavoro dei contadini, e arriva al forno, dove le mani del maestro pizzaiolo Gaetano Genovesi lo trasformano in emozione. È il punto di unione tra chi semina e chi impasta, tra il sudore della campagna e il calore della città: un ponte fatto di sapori autentici, che diventano memoria e futuro in un solo morso. Ci sono serate che diventano racconti, incontri che sanno di radici e di futuro. Lunedì 29 settembre, in casa Genovesi, le braccia che arano la terra hanno incrociato le mani che impastano, da questo abbraccio è nata la Pizza Cesarina, un tributo a chi lavora la terra con dedizione, donandoci i frutti più autentici. Protagonista assoluto è il pomodoro Cesarino, varietà antica dell’Agro Sarnese-Nocerino riportata in vita dai contadini della cooperativa DANIcoop. Il maestro pizzaiolo Gaetano Genovesi ne ha seguito ogni fase, dalla piantumazione alla raccolta, condividendo il lavoro dei campi, sporcandosi le mani di terra prima di affidare quel patrimonio al fuoco del suo forno e poi in tavola.
Il Cesarino cresce a Sarno, negli Orti della Musica, il parco della biodiversità di casa Gustarosso progetto realizzato in collaborazione con il Maestro Beppe Vessicchio: un luogo in cui la natura diventa melodia e la tradizione agricola si fa cultura. La Pizza Cesarina – una marinara che profuma di Mediterraneo, con aglio dell’Ufita, origano selvatico del Vesuvio, olive nere di Gaeta, capperi e acciughe – è l’essenza stessa di questo incontro. È il ponte tra chi custodisce la terra e chi, con la sua arte, la trasforma in emozione gastronomica. Ma la serata non si è fermata qui: è stata un vero viaggio nel gusto, costruito come un concerto di sapori, dove ogni piatto ha avuto il suo momento di luce.
Il Menu della Serata:
Ciurillo a cotoletta realizzato da Ivan De Benedictis – Fiori di zucca farciti con salsiccia e friarielli e serviti su passatina di pomodoro giallo
Pizza Cesarina di Gaetano Genovesi Marinara con aglio, origano selvatico del Vesuvio. olive nere di Gaeta, capperi e acciughe
Cosacca maccarunara di Ivan De Benedictis Pomodoro Cesarino stracotto con basilico e pepe, senza grassi né fondi, arricchito con pecorino con buccia nera e nappato all’uscita con gocce di pomodoro giallo e basilico fresco
E per finire in dolcezza Buona Luna Ripieno al forno con ricotta. granella di nocciola, nutella, ricoperto da zuccherocaramellato, nutella e crema di pistacchio
In abbinamento calici di Gragnano Penisola Sorrentina DOC di Cantine Federiciane e Le Mongolfiere a San Bruno, Aglianico del Taburno Rosato DOCG di Fattoria La Rivolta. Tra freschezza e acidità il giusto equilibrio per bilanciare il pomodoro, i latticini e i condimenti della pizza, senza sovrastarli, creando un pairing armonioso.
I primi a degustare la pizza Cesarina sono stati proprio i contadini che hanno prodotto il pomodoro, invitati “speciali” e ospiti d’onore a cena in pizzeria da Genovesi. Una tavola che ha raccontato un viaggio: dalla terra che nutre, al fuoco che crea, fino all’armonia del gusto che emoziona. La Pizza Cesarina non è solo una ricetta, ma il simbolo di un legame che torna a stringersi forte, tra chi coltiva e chi crea, tra chi semina e chi condivide.







