CITTÀ DEL VATICANO – Non cessano gli episodi di odio nei confronti della Chiesa. L’ultimo è accaduto oggi presso la Basilica di San Pietro. Essendo questo l’anno del Giubileo di Speranza, migliaia di fedeli attraversavano la Porta Santa in segno di fede e devozione. Ma proprio in quel frattempo un uomo è salito sull’altare maggiore, si è denudato abbassando i pantaloni, ha mostrato i genitali e ha urinato pronunciando parole sconnesse. L’accaduto ha lasciato naturalmente sconvolti e senza parole tutti i presenti.
Un gesto che non è solo di grande volgarità, un’oltraggiosa mancanza di rispetto verso gli altri e la sensibilità altrui. Si tratta innanzitutto anche di una vera profanazione del luogo più sacro della cristianità. Un’azione così inaspettata da lasciare increduli e inermi i fedeli. La Basilica è al momento sotto la responsabilità del Cardinale Mauro Gambetti, arciprete della Basilica Papale, e dei suoi collaboratori. La stessa Gendarmeria Vaticana e gli addetti alla sicurezza sono intervenuti in ritardo, solo dopo diversi minuti.
Ciò che appare ancora più surreale è che, negli ultimi anni, non si tratta del primo episodio grave di questo tipo. Il 7 febbraio 2025 un uomo di origine rumena ha oltrepassato indisturbato i cordoni di sicurezza, è salito sull’altare e ha scaraventato a terra sei candelieri, danneggiati gravemente. Il 1° giugno 2023 un trentenne, quella volta completamente nudo e con la scritta “Save children of Ukraina” sulla schiena, si arrampicò sull’altare maggiore.
Eppure di solito i controlli per accedere alle basiliche vaticane sono estremamente rigidi. A quanto pare per tutti i fedeli fatta eccezione per i vandali e i profanatori. L’augurio è dunque che la sicurezza venga rafforzata per proteggere la vulnerabilità e il valore artistico di luoghi così preziosi per la spiritualità e il patrimonio culturale.
Di Valentina Mazzella

