Il periodo delle castagne: i mesi dei cambiamenti stagionali

Con l’arrivo dell’autunno si parla spesso del cosiddetto “periodo delle castagne”, un’espressione popolare che non racconta unicamente la raccolta del frutto tipico di questa stagione. Tra ottobre e novembre, infatti, si osservano alcuni cambiamenti ben riconoscibili sia nella natura che nel nostro corpo.

Il nome “periodo delle castagne” nasce in riferimento alla fase dell’anno in cui nei boschi le castagne cadono in maniera spontanea dagli alberi. In senso figurato il termine oggi è usato anche per descrivere il momento in cui molte persone notano una maggiore perdita di capelli. Come le foglie cadono dagli alberi, così anche i nostri capelli attraversano un “ricambio” più evidente.

Tuttavia non c’è da preoccuparsi! Questo fenomeno è in realtà del tutto naturale. Il ciclo di vita di un capello prevede una fase di crescita (chiamata “anagen”), una di regressione (“catagen”) e infine una di caduta (“telogen”). In autunno, per il cambio della luce, delle temperature e per l’adattamento ormonale, molti più follicoli entrano nella fase di riposo. Il risultato? Più capelli si staccano, cadono. Come appunto avviene per le castagne dai rami.

Di nuovo: non è un segnale di allarme, ma un semplice processo fisiologico. I capelli persi, infatti, vengono solitamente rimpiazzati nei mesi successivi. Ad ogni modo quello che gli esperti consigliano in questo periodo è di sostenere il cuoio capelluto. Ad esempio seguendo una dieta equilibrata, ricca di vitamine (soprattutto del gruppo B), proteine e minerali come zinco e ferro. In conclusione il cosiddetto “periodo delle castagne” evoca e ricorda il legame profondo tra il nostro corpo e i ritmi della natura di cui facciamo parte.

Di Valentina Mazzella

 

 

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