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Zi’ Teresa, la storia del ristorante del Borgo di Santa Lucia

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Benvenuti al nuovo appuntamento della rubrica: “π‘΅π’‚π’‘π’π’π’Š π’‚π’π’•π’Šπ’„π’‚: π’”π’•π’π’“π’Šπ’‚, π’‚π’π’†π’…π’…π’π’•π’Š 𝒆 π’„π’–π’“π’Šπ’π’”π’Šπ’•π’‚'”.Β 

 

La storia di zi’ Teresa, ristorante fra i piΓΉ famosi al mondo, inizia nel 1860, l’anno in cui Garibaldi entra a Napoli.

Disciolte le armate delle Due Sicilie, il ventisettenne Gennaro Fusco, imbarcato su una nave di re Francesco II, rimane senza stipendio. Nel giorno stesso in cui gli viene notificato il congedo, egli diventa padre di una bambina alla quale dΓ  il nome di Teresa. Per poter provvedere al sostentamento della famiglia, Gennaro, napoletano del borgo di Santa Lucia, si mette a fare il pescatore.

La piccola Teresa Fusco iniziΓ² a lavorare all’etΓ  di quattordici anni. Nel 1866 il padre morΓ¬ in un naufragio. La ragazzina non si perse d’animo. Con un grosso portavivande di stagno si presentava al porticciolo e molti pescatori, accortisi della bontΓ  dei cibi, non esitavano ad acquistarli da lei. Fu esattamente cosΓ¬ che ebbe principio la sua strepitosa fortuna.

PiΓΉ tardi sposΓ² un sottoufficiale della Guardia di Finanza, Vincenzo Giordano. Dei tanti figli avuti insieme morirono tutti e infine morΓ¬ anche il marito. Gli restarono i nipoti i quali, appunto, la chiamavano “zi’ Teresa”.

Nel 1890 affittΓ² un pezzo dell’arenile del porticciolo di Santa Lucia e vi fece installare una sorta di capannone con sedie e tavoli. La notorietΓ  del ristorante coincise con gli anni della prima guerra mondiale. Il suo nome si diffuse in tutto il mondo.

Vermicelli a vongole, polipetti affogatiΒ e frutti di mare erano le sue specialitΓ  con il sottofondo dei posteggiatori che suonavano le melodie delle antiche canzoni napoletane.

Nel 1950, ormai novantenne, trascorreva le intere giornate affacciata alla finestra dirimpetto al suo ristorante per guardare il viavai di camerieri e clienti. Morì il 25 maggio 1953.

 

Saluti cordiali,

Pino Spera, Responsabile della Sezione Storia della Biblioteca I Care, Pomigliano d’Arco (NA).

 

 

 

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