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“A star is born”, il film simile a un grande concerto

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Di Valentina Mazzella 

RECENSIONE – Sono diversi i punti su cui focalizzare l’attenzione se si desidera parlare in maniera adeguata di “A star is born”, il film con cui l’attore Bradley Cooper ha debuttato alla regia. Senza peli sulla lingua possiamo dire che la promozione della pellicola abbia cavalcato molto la presenza nel cast di Lady Gaga nel ruolo di coprotagonista. Forse addirittura molti spettatori saranno accorsi nelle sale pensando che si trattasse proprio di un film sulla vita della cantante. E invece no, sebbene la storia di Ally e la biografia di Lady Gaga si allineino in diverse occasioni. Ammettiamo dunque che in termini di marketing questo equivoco sia stato una mossa molto astuta.

In realtà il film è il remake di una trama che più di una volta nel corso del Novecento è stata proposta sul grande schermo, in ogni occasione con una stella dello spettacolo diversa. Eppure, sebbene la trama non brilli pertanto di originalità, si tratta ugualmente di un’opera a modo suo capace di intrattenere, coinvolgere ed emozionare il pubblico. Senza ombra di dubbio soprattutto sul piano musicale: sul grande schermo sembra di assistere a un mega concerto. Inutile sottolineare come l’interpretazione di Lady Gaga sia davvero potente davanti al microfono, un po’ meno come attrice. Ma, non nascendo tale, le si può perdonare qualche defaillance recitativa.

Dal punto di vista formale la narrazione dei fatti sembra spezzata in due verso metà film e la regia di Cooper ha forse osato troppo con la sperimentazione delle inquadrature. Il risultato si rivela quindi un po’ dozzinale e affrettato soprattutto nella seconda parte. E questo emerge anche dagli sviluppi psicologici poco approfonditi di alcuni personaggi e dalla trattazione un po’ superficiale o del tutto assente di alcuni temi a cui una storia simile si prestava, ad esempio la corruzione dell’artista a opera dello star system.

Interessante invece il modo in cui viene affrontato il dilemma dell’identità e della maschera. Ottima e viscerale la rappresentazione della depressione, di solito portata sul grande schermo non con la medesima attenzione e schiettezza. In conclusione di tratta di un buon prodotto, con i suoi pregi e le sue pecche. Pecche da cui si spera che Lady Gaga come attrice e Bradley Cooper alla regia riescano a trarre una lezione per migliorarsi in futuri lavori cinematografici.

 

 

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