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Aggressione operatrice 118 a Frattamaggiore, Nursing up: “Rafforzare i presidi per tutelare gli operatori sanitari”

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In Campania già 15 aggressioni da inizio anno

Dopo l’ennesimo episodio di violenza ai danni di operatori sanitari del 118, Antonio de Palma, presidente Nursing UP, sindacato italiano della categoria infermieristica, rivolge un appello alle istituzioni affinché siano rafforzati i presidi per tutelare gli operatori sanitari.

“Provincia di Napoli, appena due giorni fa: ancora una volta una donna, una professionista del 118 – scrive in una nota De palma – si vede aggredire da un paziente ubriaco a bordo dell’ambulanza che era diretta all’ospedale di Frattamaggiore, mentre gli sta prestando le prime cure del caso. Ha riportato ferite ad una mano. Studiamo questo drammatico fenomeno da tempo”.

“In questo 2024 siamo addirittura arrivati a quota 7 aggressioni ufficiali per la Asl Napoli 2 nord, salendo a 11 compreso Napoli città e giungendo a 15 casi contemperando gli ospedali della Asl Napoli 3 sud- continua De palma -“un’escalation all’attenzione della prefettura che avrebbe deciso di allargare la platea dei drappelli di polizia nelle strutture sanitarie cittadine. Attualmente, a Napoli, sono in funzione all’Ospedale del mare, Pellegrini e Giugliano e a quanto pare saranno estesi a Castellammare, Santobono e San Paolo di Fuorigrotta. Una riflessione è doverosa: ma dobbiamo aspettare che gli episodi arrivino fino a questo punto di gravità per decidere di rafforzare i presidi di pubblica sicurezza?”.

“Lavoriamo di concerto con i nostri referenti locali, siamo supportati dalle indagini dei cronisti di nera con cui siamo costantemente in contatto, e da mesi e mesi denunciamo alle istituzioni che gli infermieri del 118 corrono rischi di una estrema gravità, ogni giorno, soprattutto ogni notte, durante i propri interventi a casa dei pazienti. Al pari dei professionisti dell’assistenza che lavorano nei pronto soccorsi, la maggior parte delle volte sguarniti di forze dell’ordine negli orari notturni, i professionisti del 118 rischiano almeno tre volte di più, rispetto a qualsiasi infermiere che lavora in un altro reparto. Oltre tutto, è palese che se un cittadino esasperato, è capace di distruggere un pronto soccorso, interrompere un pubblico servizio, arrivare a minacciare un infermiere con la pistola rubandola a una guardia giurata, arrivare al punto di rompere un dente a una inerme infermiera, immaginate cosa può fare all’interno della propria abitazione, quanto si senta forte e capace di tutto nelle proprie quattro mura”.

“Autorevoli report nazionali lo confermano: un infermiere o una infermiera del 118, almeno una volta nella vita, hanno subito o subiranno una aggressione fisica o una minaccia. Il rischio arriva addirittura al 100%. Intanto i dati sulle violenze ai danni degli infermieri – continua De Palma -, nella sola Campania, sono a dir poco agghiaccianti, e siamo solo al 21 gennaio del nuovo anno”.

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