Home Cronaca Esame di pulizia: “Il 18 è politico”.

Esame di pulizia: “Il 18 è politico”.

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Napoli  Nota in Italia e all’estero, l’università L’Orientale di Napoli vede un sempre più corposo numero di iscritti attirati dall’offerta formativa proposta, interessati al punto tale da trasferirsi nei pressi della sede, cambiando vita e lasciando a casa i propri affetti.

Aule sempre più affollate, amministrazione disorganizzata, file chilometriche per ricevere in tutta risposta “Non so proprio come esserle utile mi spiace” sono solo tre dei numerosi disagi che la facoltà presenta, rendendo la permanenza sempre più dura per coloro che lottano e si mettono in gioco, testardi e caparbi, desiderosi di ricevere al più presto la tanto attesa laurea.

Mettono lo zaino in spalla,carichi di libri e fogli, i più socievoli degli studenti si spostano tranquilli tra una sede e l’altra,sicuri di ritrovare al loro arrivo un posto “occupato” da amici o conoscenti, a scapito di coloro che, pur correndo con i piedi fin dietro le orecchie, non arrivano in tempo per occupare il proprio posto a sedere e si ritrovano costretti a restare in piedi o, nella migliore delle ipotesi, a sedersi,pur se vietato, su termosifoni o finestre; si assiste così alla lezione, della durata di circa 100 minuti, con microfoni non funzionanti, proiettori che presentano le immagini in modo sfuocato, connessione ad internet quasi nulla.
“A volte vado in bagno per respirare un attimo tra un corso e l’altro” si confida una ragazza mora intenta a fumare la sua sigaretta “ma lì è anche peggio!” aggiunge con una nota di sdegno nel suo tono che diventa più duro. “I bagni di via Marina, al palazzo Mediterraneo, sono costantemente inondati…Ci sono vari laghetti di urina nelle cabine e in alcuni giorni le impronte arrivano fino al corridoio” spiega disgustata.

“Mentre per quanto riguarda i bagni di palazzo Maria Porta Coeli, circa la metà non è accessibile. Basti pensare ai bagni del primo piano, dei quali solo due su quattro sono utilizzabili, pur non offrendo alcun servizio: “Manca la carta, manca il sapone. Spesso troviamo il gabinetto pieno di fazzolettini perché lo scarico non sempre funziona.”Ma ciò che è peggio è che pur non essendoci sapone o carta, le porte e i pavimenti sono perennemente sporchi: polvere, urina, sporcizia varia… anche ragnatele sulle porte! Eppure i collaboratori entrano ed escono da un bagno o da un’aula all’altra di continuo, con spazzole e scope…ma per farci cosa?” l’intonazione sempre più provata della ragazza fa trasparire tutti i sacrifici e le lotte che una studentessa come tante compie ogni singolo giorno in un luogo che non tenta in alcun modo di dare motivazioni valide per portare avanti la lotta quotidiana.

“Ti giuro, non vedo l’ora di scappare via da qui. Non ce la faccio più.” conclude la giovane, che prende a sua volta lo zaino in spalla e si allontana per rincorrere il suo posto a sedere per l’ora successiva.

di Milly Silvestro.

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