Home Cronaca GIULIO MUROLO: "HO SEMPRE SUBITO, ORA SONO SCOPPIATO"

GIULIO MUROLO: "HO SEMPRE SUBITO, ORA SONO SCOPPIATO"

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Una immagine di Giulio Murolo, l'uomo che ha ucciso quattro persone e ferite altre sei nel quartiere Secondigliano, a Napoli, il 15 maggio 2015. ANSA/ CIRO FUSCO

NAPOLI. Un infermiere appassionato di armi e di caccia. Freddo, silenzioso ed introverso, un uomo celibe ed incensurato di 45 anni, autore della strage in periferia di Napoli nel pomeriggio di venerdì 15 maggio.
Si è parlato di vecchi dissapori con il fratello e la cognata, legati forse ad un’eredità, elemento all’origine dei complessi rapporti familiari esplosi nel ben noto raptus.
Secondo i primi elementi raccolti dagli investigatori, Murolo non soffre di disturbi psichici, con il fratello c’era un rapporto pessimo, lo stesso abitava nella palazzina dove si è compiuto l’omicidio e i due avevano in comune il ballatoio, e proprio per un filo da bucato che sarebbe scoppiato il caos.
“Sono pentito, chiedo perdono a tutti. Chiedo perdono a mia madre, ai miei nipoti, i figli del fratello che ho ucciso, ma anche a tutte le persone estranee che ho trascinato in questa tragedia”, le parole pronunciate dall’omicida dopo 24 ore dal fatto.
Nel chiuso della sala colloqui, ha incontrato il pm Roberta Simeone, insieme al suo legale l’avvocato Carlo Bianco. Si è avvalso della facoltà di non rispondere, in quanto ha sostenuto di non ricordare come si siano svolti i fatti, tanto da chiedere se fosse vero che aveva sparato a delle persone e di mostrarsi preoccupato del loro stato di salute.
Le domande sono state scandite nel primo incontro con il proprio difensore, poi l’infermiere si affida ad una dichiarazione spontanea, puntualmente verbalizzata in presenza del pm.
Un atteggiamento confuso, tanto da indurre il suo legale ad esternare la volontà di richiedere una perizia psichiatrica per il proprio assistito.

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