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I “Conte” non tornano

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Napoli – Mercoledì 8 giugno gli azzurri di Antonio Conte partiranno alla volta della Francia per prendere parte al Campionato Europeo.Dopo stage e pre-convocazioni, le riserve sono ormai sciolte: di tre “napoletani” in lizza per l’Europeo, soltanto Insigne ce l’ha fatta a strappare una convocazione del CT.

“Strappare” è il termine esatto dal momento che fino all’ultimo la presenza in Francia dell’attaccante del Napoli era in dubbio.

“Non è adatto al modulo di Conte” si diceva; ma, ad onor del vero, tutti gli addetti ai lavori, su scala nazionale, hanno caldeggiato questa convocazione.

E non poteva essere altrimenti; Insigne è la punta con maggior talento tra i selezionati e viene da una stagione più che buona. Inoltre ha convinto il CT a suon di gol nella preparazione all’Europeo.

Conte non poteva non portarlo.

A casa è invece rimasto Jorginho, nonostante l’ottima stagione disputata e sebbene abbia giocato pressochè sempre con il Napoli.

A più riprese, l’attuale Commissario Tecnico aveva dichiarato: “Porto in Nazionale soltanto chi gioca nel proprio club”.

Viste le contemporanee assenze di Marchisio, Verratti e Montolivo, il regista “partenopeo” doveva essere del gruppo.

Invece no: c’è Sturaro, della Juventus, che si è visto praticamente mai dal primo minuto.

E allora i conti non tornano.

La regola di Conte di premiare solo chi gioca è valsa invece per Gabbiadini, rimasto a casa perchè spesso in panchina col Napoli.

Tuttavia quando ha giocato, dall’inizio o da subentrante, ha sempre fatto bene: cinque gol solo in campionato e una dozzina di palle-gol.

Quest’Italia, che latita in attacco, non può fare a meno di lui. E poi i convocati del reparto, eccettuati Insigne e Pellè, sono tutti “panchinari” in Serie A (Eder e Zaza) o vengono da infortuni (Immobile).

Quindi a casa, non senza contraddizioni, Jorginho e Gabbiadini. Adattissimi peraltro al gioco di Conte. Regista e seconda punta per il 3-5-2.

Ma non solo a Napoli le convocazioni non hanno soddisfatto. A casa restano anche Bonaventura e Astori…

Ai tempi della Juve, Antonio Conte ha dichiarato: “Sono antipatico perché vinco”.

Conte, sei sicuro che il motivo sia quello?

di Mario Civitaquale

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