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La sanità pubblica è al collasso: San Giovanni Bosco e l’assurdo pronto soccorso.

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NAPOLI – L’ Ospedale San Giovanni Bosco ubicato nel distretto sanitario 29 è considerato dall’ASL NAPOLI 1 CENTRO come Dipartimento d’emergenza ed accettazione di secondo livello ed è indicato, quindi, alla risoluzione di situazioni d’emergenza del paziente.

Il San Giovanni Bosco vessa in condizioni critiche è quasi vicino al collasso: dopo le vicende dell’Ospedale A. Cardarelli e l’Ospedale Loreto Mare, la sanità napoletana, una delle migliori in Italia secondo stime e statistiche, opera in luoghi inadeguati, in strutture fatiscenti, offendendo i canoni di civiltà e di difesa e del rispetto dell’essere umano.

Il pronto soccorso del suddetto ospedale da giorni è stracolmo di pazienti che sono abbandonati al loro destino nei corridoi, esposti alle intemperie, su lettini improvvisati e con lenzuola riciclate, con attrezzature non funzionanti o mal funzionanti, non sono presenti bombole o maschere in grado di fornire ai pazienti la giusta dose d’ossigeno.

Sono infranti quotidianamente diritti: i pazienti non sono allocati in luoghi in cui proteggere la propria privacy infatti non sono separati da nessun divisorio, uomini e donne sono allocati nello stesso luogo, i medici, gli infermieri, gli inservienti, i tecnici, operano in condizioni disperate spesso in locali non sterili ed addirittura spesso senza guanti.

I reparti sono al completo, non c’è spazio per nessun paziente e coloro che vengono ricoverati devono restare nel pronto soccorso e sperare di riuscire a trovare uno spazio tranquillo ed al coperto per proteggersi dal freddo che in queste settimane attanaglia il sud Italia.

Una paziente ha raccontato di essere lì da più di dieci giorni perché deve subire delle trasfusioni di sangue, il posto letto in reparto non c’era e l’hanno quindi ricoverato al pronto soccorso sotto una finestra che mostra notevoli crepature. I familiari sono costretti a sostenere il parente malato restando seduti sui bidoni destinati ai rifiuti infettivi.

“E’ una vera vergogna!” ribatte un parente di un malato ubicato su un barella dinanzi al bagno.

La sala del pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni Bosco è molto piccola e ieri in una porzione di sala vi erano 8 lettini d’emergenza su cui vi erano i pazienti, inoltre vi era la scrivania dove operavano due dottori, nella stessa stanza a distanza di pochi centimetri dai lettini degli ammalati vi erano cestini dei rifiuti stracolmi, un lavandino con utensili medici gettati li, muffa sotto il soffitto, oltre questa stanza vi era un’altra piccola stanza in cui erano ricoverati più di 20 pazienti, tutti con patologie diverse, tutti in condizioni disumane.

“E’ un ospedale da guerra. Guarda come dobbiamo lavorare.” Lo sfogo di alcuni medici di turno.

Il servizio igienico all’ospedale è sconcertante: vi è un solo bagno dotato di due wc, di un bidet e di un lavandino con un solo cestino dei rifiuti colmo di feci!

Queste le sconcertanti immagini, questo lo scioccante video!

Secondo l’articolo 32 della costituzione italiana c’è il diritto alla salute. Bisognerebbe attuare un lavoro minuzioso per risollevare la sanità non solo quella napoletana ma, quella dell’intero paese.

I medici, gli infermieri non hanno nessuna colpa, purtroppo lo Stato mette a disposizione solo una piccola fetta di risorse e loro necessariamente sono costretti a salvare vite umane anche se restano nelle più inimmaginabili condizioni.

di Ilaria Caterina Mondillo

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