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LE CAUSE DELL’ ANTI – NAPOLI

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di Mario Civitaquale

Napoli Il Sabato Santo di calcio regala una classifica di Serie A che dice Juve a + 4 sul Napoli.

Quasi un miracolo sportivo dei partenopei, considerando il valore degli avversari, e come rosa e come società.

L’impresa degli azzurri viene tuttavia scalfita dall’ultimo mese; infatti, sebbene gli uomini di Sarri abbiano totalizzato ben 74 punti, battendo record su record, nelle ultime quattro di campionato ne hanno portati a casa soltanto 5.

Soffrendo.

Si perché se la sconfitta in casa con la Roma e il pareggio a Milano con l’Inter potrebbero in un certo senso starci, la brutta vittoria col Genoa in casa e il pareggio acciuffato con fatica a Sassuolo non sono da questo Napoli che appare più un anti-Napoli per come gioca.

Cosa ha reso il Napoli del calcio champagne una squadra che crea poco? Cosa ha portato una difesa così solida, improvvisamente, a non dare più certezze?

Le ragioni sono molteplici.

La prima e più importante causa è un naturale calo fisico e mentale che sta interessando, a turno, tutti i titolarissimi.

E sappiamo che se il Napoli, in undici, non corre a mille, difficilmente vince.

Prima Callejon, Jorginho ed Allan, ora Insigne, Mertens, Koulibaly e Hysaj appaiono decisamente stanchi. E la manovra, in una macchina perfetta che si basa su sincronie, ne risente eccome.

Si potrebbe criticare la società che a gennaio forse sarebbe dovuta intervenire con almeno due alternative valide. O si potrebbe criticare Sarri che avrebbe potuto dare maggior minutaggio a chi siede in panchina.

Ma in realtà, a gennaio poteva comprarsi poco o nulla vista la “merce” e le cosiddette riserve, salvo la pace di due o tre calciatori, non sono profili da Napoli.

Ed ecco, appunto, la seconda causa del crollo del gioco del Napoli.

In anatomia senza cervello non c’è vita. E ciò che accade nel Napoli. Senza Hamsik che imposta, pulisce palloni, si propone, si inserisce e sa sempre dove farsi trovare, il Napoli perde il 50%. Ed è accaduto con Genoa e Sassuolo.

Zielinski, per quanto molto forte, non può sostituire il gioco di Hamsik. Ammesso che qualcuno possa farlo.

Queste le principali cause delle pessime performance azzurre.

Non si parli infatti di squadra che ha mollato dopo il sorpasso Juve o che gioca senza voglia. Sarebbe insensato e ridicolo.

Anche perché in un campionato dove Spal e Sassuolo fermano Juve e Napoli, non si può mollare neanche per un secondo.

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