MELITO – A causa della separazione una giovane madre avvelena figlio di 2 anni e poi si suicida. Un letto di sangue custodisce i corpi senza vita di Anna Esposito, 30 anni, e del suo bambino. Secondo gli inquirenti non si tratta di un gesto improvviso, ma la conseguenza di una condizione psicologica di malessere della vittima, infatti, dalle prime indagini non si tratterebbe di un gesto improvviso, ma fatto con premeditazione da parte della donna separatasi di recente dal marito. A quanto pare la donna non aveva accettato il distacco dal compagno a tal punto di arrivare al gesto estremo. I carabinieri di Giugliano sono intervenuti sul posto a seguito della segnalazione del fratello e della sorella della 30enne si sono introdotti in casa utilizzando le chiavi, avute dai vicini, e per accedere alla camera da letto hanno dovuto sfondare una porta interna per ritrovarsi davanti una scena da film, entrambi sul letto, Anna Esposito, che le sono state rilevate ferite di arma da taglio, mentre sul corpo del bambino non c’è alcun segno di violenza evidente, infatti, si pensa che sia stato avvelenato dalla madre prima di suicidarsi.
di Raffaele Del giudice