Home Cultura Papa Francesco intervistato da Fabio Fazio: “nessuna dottrina è stata maltrattata”

Papa Francesco intervistato da Fabio Fazio: “nessuna dottrina è stata maltrattata”

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Polemica smontata. Tutto è bene quel che finisce bene: Papa Francesco è stato intervistato da Fabio Fazio durante la nota trasmissione “Che tempo che fa” di RaiTre. Il pontefice non si è recato fisicamente in studio. Ha parlato in diretta con il conduttore in collegamento dagli alloggi di Casa Santa Marta, presso il Vaticano, dove regolarmente risiede. Il tutto è durato un’ora e oggi, con sollievo, possiamo serenamente confermare che si è trattato di un confronto molto sobrio. Innumerevoli scettici e malpensanti guardavano con diffidenza e grande sospetto l’evento. Temevano che questo incontro tra “sacro e profano” potesse rivelarsi una “pagliacciata”. Qualcuno additava l’intervento di Bergoglio come l’anticamera della “desacralizzazione della figura del Santo Padre e della Chiesa Cattolica”. Addirittura dell'”apocalittico sfacelo dell’Occidente”.

Si gridava allo scandalo e all’eresia, nonostante Gesù nei Vangeli abbia scandalizzato i presenti in tanti episodi. E invece non è stato niente di tutto ciò. Altri spettatori da casa hanno preferito fare ironia e umorismo con un vasto repertorio di battute sul traguardo lavorativo raggiunto da Fazio con un ospite d’onore che neanche il “David Letterman Show” vanta. L’intervista si è rivelata, com’era prevedibile, una chiacchierata molto morigerata durante la quale Bergoglio ha risposto con la sua celeberrima semplicità ai diversi quesiti di Fazio. Nessuna provocazione, nessuna insinuazione, nessuna polemica, nessuna contestazione, nessun interrogativo scomodo. Anzi, le domande sono state tutte piuttosto prevedibili e scontate (fra l’altro aspetto abbastanza frequente nella conduzione del programma). In alcuni momenti l’intervista è stata quasi noiosa, nonostante la cifra morale e intellettuale dell’ospite. Molto lenta, senza particolare pepe. Con molta prudenza ed educazione, Fazio ha intervistato il Papa e il Santo Padre ha offerto risposte dignitosamente da Vicario di Cristo. Quelle che ci saremmo tranquillamente aspettate, appunto, dal Papa. Non è stato dunque corso alcun rischio per la cristianità, come alcuni profetizzavano. Un polverone per nulla. “Pericolo scampato”. Potremmo quasi dire: “nessuna dottrina è stata maltrattata” o calpestata.

Si è discusso di vari temi: dell’immigrazione, delle guerre, dell’industria delle armi, dell’assistenza ai poveri, dell’ambiente, del dolore dei bambini, del rapporto fra genitori e figli, della rigidità del clericalismo che può essere nocivo (e qui “ogni riferimento è puramente casuale”), del valore del perdono come diritto umano innato... È stato chiesto qualcosa di più personale circa le amicizie del Papa, la sua giovinezza, il suo rapporto con la fede e la preghiera, con Dio Padre e anche con la televisione che Bergoglio non guarda più dal 1990 se non in occasioni speciali. Il Papa non si è risparmiato di citare Dostoevskij e ovviamente il Vangelo per diversi spunti di riflessione. Toccante l’accenno alla Parabola del Padre Misericordioso e prezioso l’insegnamento sul valore dell’umorismo e della risata. È in ogni caso possibile recuperare la puntata su Rai Play.

Papa Francesco ha parlato con il cuore in mano, con semplicità e simpatia. Soprattutto con umiltà. È apparso evidente che alla base della sua scelta di accettare l’invito ci siano state solo intenzioni genuine. Cercare nuove forme di evangelizzazione per entrare nelle case della gente, per accorciare le distanze. Per raggiungere anche chi è più distante dalla religione e – forse solo per curiosità – questa volta magari in TV lo avrebbe ascoltato. È stato in un certo senso fotografato un pontefice che scende dal piedistallo su cui in tanti lo immaginano per andare incontro alle folle. L’albero darà i frutti? Per ora non ci è dato dirlo. Probabilmente il suo è stato un esperimento. Non sappiamo se in futuro ci saranno delle repliche. Tuttavia di sicuro non è stata una decisione presa per sminuire il ruolo del Papato (è folle pensarlo), quanto piuttosto per esprimere un desiderio di dialogo vero tra l’istituzione e le persone. Un dialogo più diretto e spontaneo.

Di Valentina Mazzella

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