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Pizza all'acqua di mare, nasce a Napoli il nuovo metodo

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copyright dfoto di Fabio Sasso per l'agenzia FPA

Acqua di mare, anziché la classica acqua naturale con aggiunta di sale in sede di preparazione. E’ questa l’idea di un pizzaiolo napoletano che dopo mesi di esperimenti ha deciso di pubblicizzare il nuovo metodo.

Questa nuova tipologia di pizza, è stata ideata dal maestro pizzaiuolo di Eccellenze Campane Guglielmo Vuolo, un’iniziativa atta ad esaltare i sapori degli ingredienti e salvaguardare la salute dei consumatori, per una tecnica complessa che ha avuto una gestazione molto lunga. In effetti, la pizza “all’acqua di mare” ha bisogno di una lievitazione diversa e più complessa, si parla di circa 20 ore, poiché l’assenza totale di sale crea problemi alla lavorazione dell’impasto, una laboriosità capace al contempo di offrire al consumatore una pizza più soffice, più leggera e più digeribile.

A questo punto i lettori si domanderanno della qualità dell’acqua di mare. Ma naturalmente l’acqua utilizzata per l’impasto non è quella raccolta dal nostro mare, ma bensì un prodotto microbiologicamente lavorato per puro uso alimentare, realizzato da una azienda pugliese, dopo un iter di sperimentazioni effettuate dal Cnr.

“Mentre nel sale da cucina c’è quasi esclusivamente cloruro di sodio, molto dannoso per la salute” Spiega Vincenzo Di Donna, specialista in chirurgia vascolare e uno dei ricercatori che ha sviluppato questa innovazione. “nell’acqua di mare esistono ben 92 diversi elementi chimici e l’obiettivo è riuscire a sostituire il sale con l’acqua di mare, sia nell’alimentazione, sia nella produzione di cibo e anche a livello industriale.”

 

Di Ciro Antignani

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