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Rai, “Il ritorno di Mary Poppins”: una perla Disney senza canzoni memorabili

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RECENSIONE – “Il ritorno di Mary Poppins” è il film Disney che Rai 1 ha scelto di trasmettere ieri sera per celebrare con gli spettatori il clima di festa di questa settimana. L’opera è un lavoro diretto da Rob Marshall nel 2018. È il sequel del celebre “Mary Poppins” del 1964, arrivato nelle sale dopo più di cinquant’anni. Il progetto, infatti, era sempre stato nel cassetto come idea. Tuttavia nei decenni sono stati diversi gli ostacoli che non hanno permesso di aprire il cantiere. Ad esempio l’avversione di Pamela L. Travers, autrice del romanzo che ha dato luce al personaggio della tata più iconica di sempre, oppure i problemi nella scelta del cast e con i cambi di produttori esecutivi.

“Il ritorno di Mary Poppins” è una storia che punta inequivocabilmente su una fortissima componente nostalgica. Intere generazioni sono cresciute guardando il film della tata capace di volare con l’ombrello. A tutti sarebbe piaciuto rivederla alle prese con nuove avventure. Resistere alla curiosità è difficile. E sotto questo punto di vista il film vince a mani basse. È una perla Disney in piena regola. Ripropone la magia di Mary Poppins omaggiando di continuo il primo capitolo.

La trama non è particolarmente ingegnosa, eppure la sua prevedibilità rende la visione rassicurante. Spesso la narrazione sembra non solo citare, ma scopiazzare e rimescolare segmento per segmento il film del 1964. Tuttavia, anche così, “Il ritorno di Mary Poppins” funziona. Lo si apprezza se non si cerca un picco di creatività. Soddisfa perfettamente quel senso di nostalgia che affama il pubblico. È come tornare a casa, nella casa dei Banks per l’appunto.

Dal punto di vista estetico il film è, come direbbe Mary Poppins, “stupendoso”. Gli effetti speciali, il comparto costumi, le scenografie e le coreografie sono eccezionali. Gli attori sono tutti estremamente talentuosi nella recitazione,  nel ballo e nel canto. Emily Blunt interpreta egregiamente una Mary Poppins che appare tuttavia meno dolce e più permissiva rispetto a quella inimitabile di Julie Andrews. Il problema però risiede nel copione in sé e non nella sua impeccabile performance.

Nel cast abbiamo poi Lin-Manuel Miranda, Ben Whishaw, Emily Mortimer, Colin Firth, Angela Lansbury (la celebre Signora in giallo venuta a mancare nel 2022) e ven Julie Walters (Molly Weasley per tutti gli appassionati di Harry Potter). Compare anche la monumentale Maryl Streep nei panni di una cugina di Mary Poppins. Tuttavia i veri diamanti sono due: innanzitutto l’incredibile cameo di Dick Van Dyke che ad oggi conta 99 anni. L’attore interpretò lo spazzacamino Bert nel 1964. A seguire il cameo di Karen Dotrice che fu la piccola Jane Banks nel primo film. Qui, invece, la vediamo nel ruolo di una passante che chiede informazioni per strada.

“Il ritorno di Mary Poppins” è dunque un ottimo film ricco di pregi e sarebbe quasi un capolavoro se, invece, non avesse fallito nell’aspetto probabilmente più importante nella realizzazione di un film simile: la musica e le canzoni. “Il ritorno di Mary Poppins” è un musical. Per di più un classico Disney. Ciononostante non propone canzoni sufficientemente accattivanti, canzoni che vorresti riascoltare. “Cam-caminì”, “Supercalifragilistichespiralidoso”, “Un poco di zucchero” e gli altri titoli sono ancora conosciuti e cantati amabilmente a distanza di mezzo secolo. Al contrario, sotto questo profilo, il sequel si rivela una vera disfatta. Le sue canzoni non sono memorabili. Purtroppo, a questo giro, ci duole ammettere che la nuova storia di Mary Poppins non è “praticamente perfetta sotto ogni aspetto.”

Di Valentina Mazzella 

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