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REGIONALI 2015: DE MAGISTRIS GUARDA AL PD?

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NAPOLI – E’ da circa un paio di mesi che i partiti della sinistra campana si riuniscono periodicamente per decidere come posizionarsi alle elezioni regionali del prossimo maggio.La definizione data a questi partiti è quella di cespugli e si tratta di sette schieramenti: Rifondazione Comunista, Sinistra Ecologica e Libertà, Italia dei Valori, Sinistra in Movimento, Comunisti Italiani, L’Altra Europa con Tspiras e l’associazione “Dema” di Luigi de Magistris.
Il sindaco punta a costruire un’assemblea in grande stile con tutti i rappresentanti della sinistra, con l’obiettivo di accreditarsi agli occhi del Partito Democratico, la location individuata sarebbe il cinema Modernissimo di via Cisterna dell’Olio.
La Sinistra Ecologica e Libertà lavora da tempo alla possibilità di un accordo con il Pd, ma i nomi di Cozzolino e De Luca, non sarebbero graditi al partito di Vendola.
Un accordo tra le sette anime della sinistra potrebbe andare in porto con la vittoria di Gennaro Migliore, l’ago della bilancia sarà la federazione napoletana guidata da Carlo Giordano, in cui il dibattito tra “pro” e “contro” è molto acceso. Tra i possibilisti, oltre al Sel, anche de Magistris che punta ad un atteggiamento più pacifico con i democratici in vista delle elezioni comunali del 2016.
A guidare la fila degli oppositori invece, c’è Rifondazione Comunista, il partito si pone come obiettivo quello di coalizzare le forze di tutta la sinistra per correre da soli alle elezioni del prossimo maggio.
Per Rifondazione il leader ideale di una coalizione alternatva al Pd, non puo’ che essere il sindaco di Napoli, che viene individuato come punta di diamante sia da quelli “pro” che da quelli “contro” l’accordo.
Temporeggiano gli altri pezzi, Italia dei Valori sarebbe orientata ad una coalizione con il Pd, mentre Sinistra in Movimento attende la scelta finale del partito stesso, da precisare invece che la compagine dei consiglieri comunali Vasquez e Rinaldi gradirebbe una coalizione alternativa ai democratici tale da ridimensionare il ruolo di de Magistris. Le divergenze tra il gruppo comunale di opposizione ed il primo cittadino permangono.

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