Napoli – Tra le tante emergenze intorno alla “questione disabilità” a Napoli il trasporto scolastico per i disabili resta ancora una vera e propria chimera nonostante dieci giorni fa davanti alle telecamere de La7 la delegata alle Politiche sociali nella giunta de Magistris Roberta Gaeta affermava: “Dal 1° dicembre ripartirà il trasporto scolastico per i disabili “. A d oggi i fatti però non rispecchiano tali promesse: gli studenti in carrozzina e le loro famiglie continuano ad arrangiarsi come possono e come riescono per evitare che gli sia negato anche l’ultimo dei pochi diritti che ancora gli resta, quello all’istruzione. Ieri pomeriggio l’incontro con l’amministratore di Napoli Servizi e a seguire il comunicato stampa della Gaeta per cercare comunque di dare concretezza alle sue promesse: «Da martedì — annuncia — riprenderà gradualmente il trasporto scolastico per gli alunni disabili, con i primi quattro mezzi rimessi a nuovo appositamente dalla società partecipata Napoli Servizi, al fine di garantire un servizio qualitativamente migliore». «Nel giro di qualche giorno si procederà con la messa a regime con altri sette mezzi dedicati, fino alla ripresa di tutti i servizi». «Altri sette mezzi — dice il presidente di Napoli Servizi Allocca — dovrebbero essere utilizzabili entro metà dicembre, perché sono attualmente in officina». Dei venticinque mezzi preventivati, quindi solo undici saranno effettivamente operativi in quanto gli altri «Sono talmente disastrati — sottolinea l’amministratore di Napoli Servizi — che non c’è alcuna convenienza a ripararli». I soldi per acquistarne di nuovi sembra ci sono ma occorreranno almeno otto o dieci mesi per espletare le procedure per cui da qui a giugno il servizio di trasporto scolastico per i disabili resterà comunque fortemente sottodimensionato. Allocca si è anche rivolto alla Fondazione San Paolo e alla Banca Popolare di Milano, affinché potessero integrare il numero degli scuolabus con un mezzo ciascuno in tal modo non bisognerebbe aspettare i tempi necessari per una procedura di acquisto a evidenza pubblica; comunque si parla di 36000 euro a mezzo e certo non sarebbe una risoluzione del problema solo l’ennesima “pezza a colori” di un’amministrazione che sotto Natale si riempie la bocca di belle parole ma che a conti fatti alla Ponzio Pilato “se ne lava le mani” nascondendosi dietro la farraginosità dei passaggi burocratici e continuando ad ignorare di fatto i bisogni reali di quanti già vivono realmente in condizioni di forte svantaggio.
Di Giuseppe Musto