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Sparatoria di sabato notte al quartiere Sanità, questione di predominio di piazze per lo spaccio.

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Napoli – Sabato notte, come tutti i fine settimana erano tutti giovanissimi fuori all’esterno di una delle chiese più antiche di Napoli. Stavano lì, tra le quattro e le cinque del mattino, per un solo motivo: imporre la propria presenza, in un giorno strategico per la bassa economia criminale del posto, quando la piazza della Sanità viene raggiunta per comprare  hashish e marjuana. Questo è il movente dell’ultimo agguato di camorra a Napoli, quello che ha tolto la vita a un diciassettenne provocando l’incubo di nuovi lutti in città. Voleva fare il pizzaiolo, era pronto a risalire la china, grazie al regime di «messa alla prova» che gli aveva imposto il giudice. Tentate rapine e resistenza a pubblico ufficiale, questi erano i precedenti di polizia che avevano reso Gennaro Cesarano un personaggio «noto alle forze d’ordine» a dispetto della sua giovane età. Ieri mattina, era lì all’esterno della chiesa, assieme a un gruppetto di una decina di persone. I killer hanno agito contro il suo gruppo, sapendo di puntare ai nemici di una guerra che si sta consumando da mesi. Non è chiaro se volessero ammazzare il 17enne, ma tanti scrupoli nessuno se li sono fatti.Non è chiaro se quelli vicini a Cesarano sono rimasti feriti o se hanno replicato al fuoco (dal momento che sono stati trovati proiettili carico 9per21 e di una magnum 357), di sicuro l’agguato era stato organizzato da tempo. Bisognava entrare in azione il primo sabato di settembre, quando dopo una certa ora in piazza della Sanità arrivano ad acquistare hashish da altre zone della città. Uno scenario fin troppo chiaro, quasi doverosa la pista da battere: nel cuore della città, qui tra i vicoli del centro storico, va di scena da mesi una faida per la conquista delle piazze di spaccio. Quello che bisogna capire chi è che sta reagendo per appropriarsi il territorio del centro storico visto gli ultimi arresti ed omicidi avvenuti fa capire che lo scenario è confuso, ma non impossibile da decifrare, infatti, ci sono i Sequino-Esposito, che un tempo hanno avuto rapporti con i Misso, mentre la zona è assediata da altri due cartelli criminali: quelli dei Lo Russo (radicati a Miano) e i Giuliano provenienti da Forcella che negli anni 80 dominavano tutta la città. Tutti e tre gruppi criminali stanno tentando di imporre il loro cartello criminale per al mercato degli stupefacenti. Tutto questo non giova alla città ci si aspetta un’altra faida visto gli ultimi segnali.

di Raffaele Del Giudice

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