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Suicidi nella Polizia di Stato: l’esigenza di un pool di psicologi in tutti gli Uffici di Polizia

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CRONACA – Le 00.SS. e le Associazioni sindacali denunciano un problema grave, ma spesso sottaciuto che è meno raro di quel che si pensa nella Polizia di Stato: lo chiamano “virus suicidi” e per esso vengono di frequente proposte delle soluzioni fallimentari. Verso la fine di settembre un decreto del Presidente della Repubblica ha modificato il regolamento di servizio dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza. Il provvedimento approvato dal C.D.M. prevede che, nei casi in cui si accerti un temporaneo disagio psico-sociale, il dirigente dell’ufficio o il comandante del reparto sia tenuto a prendere provvedimenti: a ritirare senza ritardo l’armamento individuale. Ovviamente per “temporaneo disagio psico-sociale” si intende una condizione di perturbamento psichico reattivo che consente ugualmente l’impiego in servizio in quelle attività ove non sia previsto un armamento individuale.

I Segretari generali delle 00.SS. e delle Associazioni sindacali in rappresentanza degli operatori di polizia pongono un quesito: “Vi è la certezza che il dirigente dell’ufficio o il comandante del reparto intervenga con quella celerità richiesta ai fini di evitare per tempo il tragico gesto dell’operatore di Polizia?”. Alla luce di ciò quanto approvato con il decreto in questione, a giudizio delle 00.SS. e Associazioni sindacali, appare fallimentare. Palesemente.

Del resto i dirigenti della Polizia di Stato non sono psicologi, né tantomeno possono diventarlo in un batter d’occhio per decreto. Pertanto le 00.SS. più volte hanno sollecitato il Ministro dell’Interno e il Capo della Polizia sulla necessità di istituire, presso tutti gli Uffici di Polizia, un pool di psicologi a stretto contatto con gli operatori di Polizia in tutti gli uffici e/o sedi di lavoro. Questa soluzione permetterebbe di intervenire tempestivamente in tutte le circostanze sospette che un operatore delle Forze dell’Ordine potrebbe vivere. Sarebbe un modo per assicurare assistenza, il supporto adeguato al fine di prevenire la scelta di atti estremi e drammatici.

Attribuire mansioni simili e la responsabilità di valutazione di situazioni particolari ai dirigenti che non dispongono di competenze psicologiche non è un sistema efficace. È una direttiva del tutto campata in aria. L’unico modo per sconfiggere il “virus suicidi” è cessare di sminuire il problema dei disagi sociali e le innumerevoli fragilità umane. Al momento non si sprecano le innumerevoli riunioni per puntualizzare al Ministro Lamorgese e al Capo della Polizia l’esigenza finalmente di un concreto piano di prevenzione costruito con serietà e cognizione di causa.

Di Valentina Mazzella

 

 

 

 

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