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1°gennaio 2017 a regime la legge 68/99: continua l’odissea per i disabili napoletani

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Dopo diciassette anni di “polemiche e discussioni, finalmente la Legge 68/1999, trova la sua piena attuazione dal 1 gennaio 2017, data a partire dalla quale le aziende con un minimo di quindici dipendenti, sono obbligate ad assumere almeno un lavoratore con disabilità. La legge 68/99, entrata in vigore il 18 gennaio 2000, di fatto non era mai risultata veramente prescrittiva per le aziende che nonostante le agevolazioni di cui avrebbero goduto, non sempre ottemperavano all’obbligo della chiamata diretta di un dipendente con disabilità. Con il jobs act la legge n. 68/99è stata ulteriormente modificata e le aziende, oggi, hanno di fatto l’obbligo di assunzione del soggetto disabile già con la 15° unità. Un ulteriore decreto ha, poi, inasprito le inadempienze aziendali il Dlg.vo 185/2016, correttivo del jobs act, entrato in vigore l’8 ottobre, ha inasprito le sanzioni per mancata assunzione del disabile, che vanno da € 62,77 a € 153,20 per giorno di ritardo. Pertanto se le aziende sotto la soglia dei 15 dipendenti, intendono incrementare il proprio organico per l’anno successivo, dovranno tenere conto anche di questo. In tutti i casi l’assunzione della persona con disabilità avviene per chiamata nominativa su libera scelta del datore di lavoro il quale potrà attingere alle graduatorie presso la Direzione provinciale del lavoro e i Centri per l’impiego per avere informazioni sui soggetti disabili iscritti e disponibili. Le imprese private e gli enti pubblici economici che non adempiano agli obblighi sono soggetti alla sanzione amministrativa per ritardato invio del prospetto. Le sanzioni amministrative previste dalla legge 68/99 sono disposte dalle direzioni provinciali del lavoro e i relativi introiti sono destinati ad un Fondo regionale. Da un’indagine effettuata in modo mirato dal “Il fatto Quotidiano “de 21 maggio 2015, si evince che nella Città Metropolitana di Napoli che comprende una serie vastissima di Comuni tra il capoluogo partenopeo e la sua provincia molti disabili sono del tutto ignari delle modalità con cui essere inseriti nelle graduatorie d’accesso per la chiamata diretta. Attualmente sono 82mila sono i disabili iscritti ad oggi nella sola Napoli e Provincia, ma bisogna considerare che le graduatorie sono bloccate al 2009 nonostante la legge ne imponga la pubblicazione annuale. Le motivazioni vengono addotte a problemi di ordine tecnico segnalato ma di fatto mai risolto. La realtà dei fatti è che ad oggi le persone che si avviano al lavoro sono quelle iscritte nelle liste al 1992 che gli Enti Pubblici che fanno richiesta di dipendenti per la copertura delle percentuali previste dalla Legge 68/99 sono saturi, pertanto bisognerebbe aspettare che i dipendenti disabili che negli ultimi anni hanno riempito le riserve, vadano in pensione ma questo avverrebbe tra trent’anni. La realtà è sconcertante ed apre ad altre riflessioni sulle quali bisognerebbe iniziare a scrivere perché se ne parla poco, si parla dei disabili solo quando c’è da mettere in risalto le truffe che avvengono ai danni dello Stato da parte di finti invalidi che rubano quella misera pensione di 200 euro al mese e quell’ancor più misero assegno di accompagnamento di circa 500 euro circa al mese per una vita fatta di stenti. Il mondo sta cambiando i disabili stanno cambiando, ora tocca alla politica e ora di avere un ruolo attivo in difesa di noi disabili, sganciandoci dall’idea di vivere con una pensione, bisogna avere il coraggio di fare un passo avanti, vivere la vita e mettersi in gioco.

Di Giuseppe Musto

 

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