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A Napoli isolata nuova variante simile a quella inglese

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Normanno (Pascale): “Attenzione nuova variante potrebbe essere resistente a vaccini”

“Abbiamo analizzato il campione di un professionista che aveva viaggiato tra l’Europa e il continente africano. Al ritorno a Napoli aveva riscontrato una positività al tampone. Da li’ abbiamo trovato questa nuova variate”. Lo ha spiegato il direttore del dipartimento di Ricerca dell’istituto Pascale di Napoli Nicola Normanno, raccontando il processo che ha permesso ai ricercatori campani di isolare la nuova variante del virus, individuata per la prima volta in Italia.

“Di questa variante – ha detto – abbiamo un centinaio di casi che sono stati descritti nel mondo tra l’Europa, l’Africa, gli Stati Uniti, l’Australia, il Canada. Ma e’ la prima volta che viene individuata in Italia”. Normanno ha sottolineato che si tratta di una variante “particolare, che presenta analogie con la variante inglese, ma ha altre mutazioni”. Le caratteristiche? “Non si sa molto. Non possiamo dire a questo punto se abbia una maggiore contagiosità o porti qualche altro problema. È una variante che va monitorata, i casi vanno segnalati”. Il direttore del dipartimento di Ricerca del Pascale ha voluto chiarire che tutti i contatti del ‘paziente zero’ sono “risultati negativi. Quindi, siamo abbastanza tranquilli che la variante non si sia diffusa sul territorio regionale, quantomeno non attraverso questo paziente”.

Il tracciamento “e’ necessario – ha aggiunto Normanno – perche’ stiamo imparando che questo virus muta di continuo. Queste mutazioni potrebbero poi favorire un contagio e anche determinare resistenza ad anticorpi e ai vaccini. Bisogna monitorare le varianti perche’ dovremmo poi aggiornare i vaccini per garantire una adeguata copertura”. Questa variante, infatti, presenta “una serie di mutazioni della proteina Spike che e’ l’antenna che il virus usa per agganciarsi alle cellule. Tutte le terapie e i vaccini – ha aggiunto – sono indirizzati contro la proteina Spike. Quindi, se varia, potrebbero non funzionare o funzionare soltanto in termini di limitazione della forza dell’infezione”.

“Stiamo svolgendo un progetto di ricerca insieme all’università Federico II di Napoli e al professor Giuseppe Portella – spiega Normanno – per un protocollo di sequenziamento del genoma del virus in modo da essere pronti a individuare nuove varianti. I campioni sono stati selezionati insieme al professor Portella, lui ha indicato questo campione che ci ha farto inbattere nella variante che non era stata ancora trovata in Italia e lo abbiamo subito comunicato alle autorità sanitarie”.

“Noi abbiamo messo a disposizione il nostro know-how, le nostre capacità di sequenziamento alle autorità sanitarie, ora continueremo a sequenziare per monitorare l’evoluzione del virus all’interno della nostra regione, come da accordi con il governo della Regione Campania, che ha finanziato questa attività. Poi chiaramente ci saranno altri studi che dovranno esser fatti da immunologi e da virologi per poter comprendere le implicazioni di questa specifica variante ma questo prenderà tempo”, ha concluso Normanno.

 

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