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Clima: ‘Global Climate Strike’, oggi sciopero globale dei Friday for Future

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Anche in Italia sciopero in tutte le principali piazze. A Napoli occupato uno spazio occupato dell’Università Federico II

Con lo slogan ‘‘A tutto gas nella direzione sbagliata” anche Legambiente, con i giovani attivisti di #Youth4planet e i suoi Circoli, ha aderito allo sciopero globale ‘Global Climate Strike’ promosso dai Fridays For Future, previsto oggi in tutto il mondo e nelle principali piazze italiane.

Da Roma a Napoli, da Bologna a Bari, da Milano a Palermo, anche l’associazione ambientalista, attraverso il suo coordinamento nazionale giovani, fa sentire la propria voce in difesa del clima, per chiedere “l’abbandono del modello energetico basato sulle fonti fossili, a favore di politiche climatiche più ambiziose ed efficaci e azioni concrete”. L’associazione ambientalista chiede al governo di “ascoltare le richieste dei giovani, ricordando che, per fronteggiare la crisi climatica ed energetica, è fondamentale puntare e investire, in primis, su fonti rinnovabili ed efficienza energetica”.

”La sfida del clima – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – è la più ampia, globale e importante che abbiamo davanti. Ma l’Italia continua a dimostrarsi sempre più indietro, con politiche governative poco incisive e incentrate sulle fonti fossili: i nuovi accordi che il governo Meloni sta stringendo in Libia e Algeria, l’arrivo dei nuovi rigassificatori e il potenziale raddoppio del Tap (Trans-Adriatic Pipeline) sono solo alcuni dei simboli di una strategia che vuole fare dell’Italia il futuro hub del gas per l’Europa. Oggi scendiamo in piazza per chiedere un cambio di passo immediato. Siamo stanchi di rincorrere le emergenze senza una strategia chiara di prevenzione, che permetterebbe di risparmiare il 75% delle risorse economiche spese per i danni provocati da eventi estremi”.

Anche a Napoli sono scesi in piazza migliaia di studenti e studentesse, attivisti e attiviste, per lo sciopero globale per il clima. Nel corso della manifestazione, è stato occupato simbolicamente uno spazio dell’Università Federico II, riaprendo l’ex caffetteria della sede centrale dell’ateneo partenopeo. Nasce, così, oggi il laboratorio ecologista autogestito ClimaX: “un nuovo spazio – lo definiscono gli attivisti di Fridays For Future Napoli – dove rimettere al centro noi stessi e la battaglia contro la crisi climatica, una crisi che rischia di portare al collasso la nostra specie e che dobbiamo contrastare con tutte le nostre forze”. “Il nostro ingresso all’università non è puramente simbolico: è notizia di ieri l’ennesimo suicidio legato alla pressione figlia del mondo accademico: pretendiamo spazi di cura per noi stessi, per la nostra generazione vessata da un sistema che ci impone competitività e performatività”, continuano gli attivisti, annunciando una due giorni di attività alla Federico II per il 6 e il 7 marzo.

 

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