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Il Caffè Calzona alla Galleria

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Benvenuti al nuovo appuntamento della rubrica: “𝑵𝒂𝒑𝒐𝒍𝒊 𝒂𝒏𝒕𝒊𝒄𝒂: 𝒔𝒕𝒐𝒓𝒊𝒂, 𝒂𝒏𝒆𝒅𝒅𝒐𝒕𝒊 𝒆 𝒄𝒖𝒓𝒊𝒐𝒔𝒊𝒕𝒂'”.

«Poi, che servizio che c’è in quel locale e che bontà di consumazione: Quanno vuie cunsumate int ‘o Calzona, credete, ve sentite cunsula’»: così cantava NicolaMaldacea, canzonettista e comico napoletano nel vicino Salone Margherita.

Era una macchietta inventata dal cronista del giornale Il Mattino, Ugo Ricci, dal titolo “‘O Cafè Calzona” per glorificare la qualità del caffè e gli spettacoli che avevano luogo nel locale.

Nel 1890 fu inaugurata la prestigiosa Galleria Umberto I, simbolo della Belle Epoque napoletana. In uno dei suoi locali interni fu aperto il Cafè Calzona. Non era un semplice bar, ma si organizzavano feste, si esibivano soubrettes e si mettevano in scena spettacoli teatrali.

Famoso fu il veglione del 31 dicembre 1899 durante il quale dodici bellissime ragazze, per la prima volta su un palcoscenico di un Cafe-concert, salutarono il passaggio dall’Ottocento al Novecento con un balletto. Da quel momento gli spettacoli del Calzona ebbero un successo di pubblico da fare parlare anche i giornali dell’epoca.

C’era chi, addirittura, poteva godersi l’esibizione  pur non stando seduto al tavolino del Caffè, ma dalle finestre del proprio luogo di lavoro. Era il caso di Matilde Serao che dalla redazione de Il giorno, tra uno scritto e l’altro, volgeva lo sguardo verso il piccolo palcoscenico del Calzone, dall’interno del proprio ufficio che affacciava in galleria.
Pian piano il Calzona perse la parte più consistente della sua clientela in favore di un altro locale, l’unico sopravvissuto oggi dei Caffè storici di Napoli: il Gambrinus.
 Saluti cordiali,
Pino Spera, Responsabile della Sezione Storia della Biblioteca I Care, Pomigliano d’Arco (NA). 

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