Home Cultura Luna Park, la mostra fotografica di Danilo Donzelli

Luna Park, la mostra fotografica di Danilo Donzelli

1659
Napoli – La natura si ingegna ad imitare l’arte, scriveva Ovidio nel suo Simulaverat Artem: purtroppo, oggi, l’ingordigia umana e la sua empietà stanno lentamente distruggendo quella natura che, silenziosamente, dà tanto senza chiedere nulla in cambio se non il giusto rispetto e l’attenzione necessaria alla sua salvaguardia. L’impatto antropico ha raggiunto, nell’ultimo secolo, una velocità e profondità di influenza senza precedenti. Gli effetti sono molteplici e stanno letteralmente cambiando l’aspetto del nostro pianeta e del nostro vissuto quotidiano. L’occhio attento di Danilo Donzelli coglie i tristi dettagli di questi mutamenti inesorabili; e lo fa con un’arma spesso usata nella storia dell’arte: l’ironia. Ed ecco che il sipario si apre dinanzi agli spettatori ed essi iniziano il loro percorso in quel Luna Park, in quel parco dei divertimenti nel quale a divertirsi è unicamente l’uomo senza etica né morale, pronto a mortificare la natura per rincorrere i suoi interessi; Donzelli gioca con gli elementi compositivi delle sue fotografie; gli ossimori di significato e di significante si schiudono negli elementi naturali. Gli scatti di Danilo Donzelli restituiscono immagini pregne di speranza: la natura sembra non volersi arrendere alla brutture poste in essere dall’uomo; sembra continuamente cercare il modo di non soccombere ad esse. Obiettivo ricercato da Donzelli è quello di ricostruire o evidenziare un legame tra l’opera d’arte (la fotografia nel nostro caso) e l’ambiente; un legame capace di produrre una nuova visione del paesaggio e, al contempo, di fornire gli strumenti per decodificarla e metterla in atto nella quotidianità. Del resto una fotografia è la descrizione di un attimo senza il quale essa stessa cesserebbe di esistere; ed è proprio quell’attimo, quel preciso momento nello spazio e nel tempo che dovrebbe contribuire a modificare la nostra coscienza del mondo. Per Danilo Donzelli la fotografia è, dunque, un mezzo insostituibile per fare “memoria visiva” dell’incidenza dell’uomo sul paesaggio e della sua ingerenza sulla natura: è fotografia terapeutica intesa come strumento di riattivazione della percezione e della sensibilità umana. La mostra sarà visitabile fino al aprile 2016 dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 12.30

 

 

Lascia una risposta

Please enter your comment!
Please enter your name here