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Napoli: alle Officine San Carlo di Vigliena, la Carmen rap di Lucariello, la rivisitazione dell’opera di Bizet

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Stasera in replica alle 20,30 l’opera che mescola generi diversi e parla di femminicidio

La Carmen Rap di Lucariello, liberamente ispirata all’opera di Bizet, mescola generi musicali diversi e conquista un pubblico di appassionati, ma soprattutto di giovani. Andata in scena martedì 28, sarà in replica stasera alle Officine San Carlo di Vigliena alle 20.30.

La Carmen Rap ha come protagonista Carmencita, anzi Carme’, una donna di origini portoricana che vive Castel Volturno che si destreggia tra più mestieri: legge le carte, lavora come ballerina, cubista e ragazza immagine in una discoteca-lido e si muove in un mondo di trapper, pusher e soprusi. Finirà uccisa, vittima di femminicidio per aver rivendicato la sua libertà di scelta.

L’adattamento musicale e’ del rapper Lucariello che sapientemente ha saputo mescolare generi diversi con un quartetto d’archi e basso elettrico, dove le arie principali vengono intramezzate da parti rap. La drammaturgia e’ di Federico Vacalebre e la regia e’ di Michele Sorrentino Mangini, giovane talento con un fitto curriculum nel mondo della lirica.

A comporre il cast, Xana Vazquez de Prada (Carme’), Alessio Sica (Giuseppe), Vincenzo Bove (Zurzolo), Chiara Di Girolamo (Mercedes), Noemi Maria Cognini (Tessy), Marcello Bellopede (‘O Torero), Lorenzo Vacalebre (‘O Tricco), Marco Antonio Vincenzo Ferrante (‘O Tracco), Gianfranco Matonti (Don Pasta), Vincenzo Somma (poliziotto) e Nicola Zanfardino (poliziotto). Insieme a loro, i cori dell’Officina Carmen Rap e gli archi con Andrea Esposito (violino I), Paolo Sasso (violino II), Luigi Tufano (viola), Arcangelo Michele Caso (violincello) che si uniscono al basso elettrico di Roberto de Rosa.

Le scene di Fabio Marroncelli sono state realizzate da Anna Nasone con gli studenti dell’Officina San Carlo di Scenografia e i costumi sono di Giusi Giustino con gli studenti dell’Officina San Carlo di Sartoria. Luci a cura di Nunzio Perrella.

Questo spettacolo e’ uno degli ultimi della rassegna ‘Affabulazione. Espressioni della Napoli policentrica’, progetto promosso dal Comune di Napoli e finanziato dal Fondo Nazionale per lo Spettacolo della Direzione Generale Spettacolo del Ministero della Cultura, che da settembre ha proposto laboratori, rassegne e spettacoli con un grande coinvolgimento di quella periferia napoletana ma anche di altri pezzi della città.

L’ennesimo tassello di un percorso delle Officine San Carlo iniziato più’ di dieci anni fa, con lo spostamento nei capannoni restaurati dell’ex Cirio delle sale per il montaggio delle scene, della falegnameria e dei magazzini, realizzando anche in quegli spazi attività educational aperte al territorio.

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