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Napoli: incendio gazebo pizzeria al Vomero, fermato ex dipendente

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Identificato grazie alle telecamere di videosorveglianza

Questa notte un incendio ha distrutto un gazebo della pizzeria  ‘@social pizza’ nell’area pedonale di via Scarlatti, nel quartiere Vomero. I primi ad intervenire sul posto, sono stati gli agenti della Polizia municipale dell’Unità operativa Vomero che intorno all’1.20 erano in servizio di pattugliamento a piazza Vanvitelli, e che hanno notato lo svilupparsi del principio d’incendio. Gli agenti sono intervenuti per delimitare l’area, mettere in sicurezza eventuali passanti e hanno provveduto ad allontanare una persona che si trovava nei pressi del vicino gazebo di una attività confinante con quella invasa dalle fiamme.

L’incendio, che si è rapidamente sviluppato in tutta la struttura, è stato spento grazie all’immediato intervento dei Vigili del Fuoco che hanno scongiurato ulteriori danni a cose o persone. Il sito è stato poi messo in sicurezza dalla protezione civile comunale.

È stata informata la Procura di Napoli e il pm di turno ha disposto accertamenti, la rimozione dei residui dell’incendio e l’acquisizioni di immagini dalle telecamere presenti sul territorio. Le forze dell’ordine sono ora al lavoro per accertare la dinamica dell’accaduto.

Attraverso la rapida attività investigativa e’ stato possibile risalire all’autore dell’incendio. La Polizia di Stato ha individuato e sottoposto a fermo di polizia giudiziaria un uomo. Si tratterebbe, secondo quanto appreso, di un ex dipendente della pizzeria. Il movente non sarebbe riconducibile a dinamiche criminali o di rivalità tra commercianti della zona, ma da quanto emerge dalle indagini, a un litigio con l’ex dipendente.

All’identificazione dell’uomo si sarebbe giunti attraverso l’analisi delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza presenti nell’area. Le indagini sono condotte dagli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Vomero, con la collaborazione dei Carabinieri e della Polizia municipale di Napoli, coordinati dalla Procura partenopea.

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