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SAN GENNARO E IL TESORO: IL MISTERO DELLA CURIA

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Napoli - 04/05/2013 - Miracolo di San Gennaro: processione del busto di San Gennaro dal Duomo di Napoli alla chiesa di Santa Chiara dove il Cardinale seppe ostenta l'ampolla con il sangue sciolto del santo.

NAPOLI. E’ polemica in città per una questione delicata che riguarda la cappella del Tesoro di San Gennaro, affidata, fin dal 1601, alla tutela della Deputazione. Quest’Organo di Governo della Cappella del Tesoro di San Gennaro ha – come si legge anche aul sito ufficiale della Deputazione – “le sue radici negli antichi “sedili” del Patriziato e del Popolo Napolitano, cui un tempo era affidato il governo della nostra Città. Difatti i “sedili” erano cinque: Capuana, Portanova, Montagna, Nido e Porto, oltre a quello del Popolo. E ciascuno di essi forniva due rappresentanti. Dal 1811, in attuazione del “Bollettino delle Leggi”, emesso da Gioacchino Murat, la Deputazione è presieduta dal sindaco di Napoli”.

 

Insomma un organismo laico e autonomo rispetto alla Curia. Almeno fino ad oggi. Perché – e da qui montano polemiche e proteste – a quanto pare, un decreto a firma del Ministro Alfano dà nuove disposizioni secondo le quali, ai discendenti delle famiglie nobili partenopee si dovranno affiancare 4 membri nominati dalla curia.

Si grida quindi allo scandalo, una tradizione secolare appartenente al popolo che vedrebbe ora l’ingerenza della Chiesa?

Si attendono gli sviluppi dell’intricata vicenda.

 

 

 

 

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