Home Cronaca Turista tedesca muore a Ostia, il fidanzato: “Il 118 non parla inglese”

Turista tedesca muore a Ostia, il fidanzato: “Il 118 non parla inglese”

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Dal profilo Instagram della coppia in viaggio.

OSTIA – Janna Gommelt è una ragazza tedesca morta a 25 anni in Italia. Il decesso è accaduto lo scorso 20 gennaio, ma i tempi interminabili della burocrazia italiana non permettono ancora oggi alla salma di partire per la Germania. La notizia viene raccontata da “La Repubblica – Roma” che ha avuto modo di intervistare il compagno di Janna, il 34enne Michael Douglas. L’uomo racconta che la ragazza si è sentita improvvisamente male e ha perso i sensi. I soccorsi sono stati chiamati immediatamente, tuttavia sono sopraggiunti sul posto dopo 43 minuti dalla prima telefonata. Era troppo tardi ormai. Janna si era già spenta sul letto del suo van a Focena.

Janna era di Weismain, una città nel nord della Baviera. Michael Douglas è irlandese. I due si erano innamorati durante la pandemia. Avevano organizzato un viaggio per l’Europa a bordo di un van, ossia un furgone trasformato in camper. Erano partiti dalla Germania a inizio novembre. Avevano già attraversato diversi Paesi prima di Natale. Il 20 gennaio erano appunto a Focene, in provincia di Roma. Il prossimo viaggio li avrebbe portati a Barcellona. Tante energie, tanti progetti, tanti sogni. Poi tutto infranto in meno di un’ora.

Dal profilo Instagram della coppia in viaggio.

Nell’intervista summenzionata Douglas ha raccontato: “Si è inchinata per prendere una cosa in frigorifero e ha detto solo ‘sto svenendo’. Non ho esitato nemmeno un secondo prima di chiamare l’ambulanza. Se i soccorsi fossero arrivati in tempo Janna sarebbe ancora viva”. I tabulati registrano che la prima telefonata al 118 è avvenuta alle ore 15:39. La chiamata sarebbe durata dieci minuti. “Mi hanno subito messo in attesa per trovare un un operatore in grado di parlare inglese. Poi, sempre faticando nelle comunicazioni, mi è stato detto di tenere acceso il gps così che l’ambulanza ci potesse trovare”.

L’uomo ha telefonato di nuovo alle 16:10 parlando per altri dieci minuti perché l’ambulanza non arrivava. In preda al panico Michael si è messo alla guida suonando il clacson. Alla fine sarebbe stato lui a trovare gli infermieri del 118 a quattro isolati di distanza. Dopo un quarto d’ora la ragazza è stata portata d’urgenza al Grassi di Ostia.

Douglas intanto è stato trattenuto dai carabinieri. Racconta: “Mi hanno interrogato per 6 ore con Google Translate. Non mi hanno mai fatto parlare con un medico o un infermiere per sapere cosa fosse successo. Poi, alle 10.30 di sera, è arrivato il furgone che l’ha portata in obitorio”. La causa del decesso dovrebbe essere stato un arresto cardiocircolatorio. Dal 10 gennaio ad oggi la famiglia non ha ancora riavuto le spoglie della ragazza. Dopo oltre settanta giorni. La procura di Civitavecchia ha aperto un fascicolo contro ignoti per istigazione al suicidio, ma la Regione Lazio rigetta le accuse.

Dal profilo social della coppia in viaggio.

In una nota ufficiale dichiara: “Si desidera precisare che la telefonata di emergenza del giorno 20.01.2022 delle ore 15.39 è stata subito gestita correttamente in lingua inglese ed è stato geolocalizzato l’intervento con le coordinate di latitudine e longitudine”. Aggiunge che la telefonata non sarebbe durata dieci minuti, ma solo due. Il contenuto audio della chiamata concesso dalla Centrale operativa del numero unico dell’emergenza sarebbe stata diffusa dalla Regione tramite alcune testate come prova.

Nell’audio, dopo la risposta dell’operatore, la voce di Douglas chiede: “Hello, can you speak english?”. L’operatore risponde: “Yes, what happened?”. L’uomo comunica il luogo in cui la ragazza è svenuta, presso l’Havana Beach di Fiumicino, e poi viene messo in attesa dall’operatore che chiama l’ambulanza chiedendo soccorso per un “utente inglese con traduttore”. La telefonata divulgata dura effettivamente due minuti.

Dal profilo Instagram della coppia in viaggio.

La Regione Lazio inoltre precisa ancora: “Non c’è stato nessun problema con la lingua inglese e l’ambulanza è arrivata in diciotto minuti dove l’utente aveva riferito di trovarsi ma, all’arrivo sul posto, le equipe sanitarie non hanno trovato nessuno, dal momento che l’uomo aveva deciso autonomamente di spostarsi”.

Sul perché la salma non torni ancora in Germania, l’avvocato della famiglia di Janna ha attestato sempre con “La Repubblica”: “È normale che in casi come questo, la morte improvvisa di una persona giovane si avvii un procedimento penale. Non ci sono elementi per giustificare il perché di questa specifica imputazione, ma quello che deduco è che il pm abbia assegnato un titolo di reato ‘al buio’ per completare gli accertamenti necessari in tempi rapidi”. Inevitabilmente si attende che la magistratura faccia chiarezza sull’accaduto per accertare le vere dinamiche e soppesare le responsabilità.

Di Valentina Mazzella

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