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Il pino che salvรฒ Gesรน

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Benvenuti al nuovo appuntamento della rubrica: “๐‘ต๐’‚๐’‘๐’๐’๐’Š ๐’‚๐’๐’•๐’Š๐’„๐’‚: ๐’”๐’•๐’๐’“๐’Š๐’‚, ๐’‚๐’๐’†๐’…๐’…๐’๐’•๐’Š ๐’† ๐’„๐’–๐’“๐’Š๐’๐’”๐’Š๐’•๐’‚'”.

 

Maria a n’albere ‘e pign tuzzuliaje. / Frutt ‘e pignuole mie, arapete e annascunne lu mio figliuolo. / Lu pignuole s’arapette e mamm e figlie ‘nzine annascunnette”.

Questa รจ una strofa di una canzone cantata da Concetta Barra e narra di quando Gesรน, Giuseppe e Maria, a causa della strage di innocenti ordinata da Erode, furono costretti a fuggire.

San Giuseppe, nel tragitto, chiese aiuto alle piante per proteggere Gesรน. Molte rifiutarono. Solo un pino spalancรฒ i suoi rami e le sue foglie e nascose i tre fuggitivi. Il pino venne per questo benedetto e ricevette in dono il profumo dell’incenso.

Questa leggenda risale al 1600 e ancora oggi ha uno strascico; infatti molte famiglie napoletane a Natale bruciano una pigna in casa, simbolo di buon augurio, affinchรฉ il profumo della benedizione di Gesรน ricordi a tutti della generositร  del Pino.

A conferma della leggenda vi รจ il segno della benedizione di Gesรน bambino: nel pinolo tagliato a metร , si nota una piccola manina.

Auguri di Buon Natale a tutti! ๐ŸŽ„

Pino Spera, Responsabile della Sezione Storia della Biblioteca I Care, Pomigliano d’Arco (NA).

 

 

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