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Autonomia differenziata, il vescovo di Napoli: “Volontà egoistica e progetto politico perverso”

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La presa di posizione di Don Mimmo Battaglia contro il ddl Calderoli: “Divide l’Italia”

Parole dure quelle del vescovo di Napoli Don Mimmo Battaglia sull’autonomia differenziata, una chiara presa di posizione contro il ddl Calderoli che nei giorni scorsi ha gia’ ricevuto il sí al Senato, in attesa ora di passare all’esame della Camera. Il vescovo parla di “volontà egoistica” e di “perverso progetto politico”.

“L’autonomia differenziata contiene nel suo corpo la divisione” dice Don Mimmo – intesa come volontà egoistica e come perverso progetto politico. La volontà egoistica dei ricchi e dei territori ricchi, il progetto, antico di poco più di quarant’anni fa, di dividere l’Italia, separando il suo Nord, divenuto opulento con le braccia e l’intelligenza dei meridionali, da quel Sud impoverito dalla perdita di risorse, di forze fisiche e intellettuali, svuotato progressivamente di fondamentali ricchezze al posto delle quali sono arrivati a fiumi inganni e false promesse”.

“La stessa parola, ‘differenziata’ – sottolinea Don Mimmo- significa che l’autonomia non è uguale per tutte le regioni, che essa, appunto, si differenzia tra quelle forti, che con l’autonomia diventeranno più forti, dalle regioni deboli, che paradossalmente diventeranno più deboli. Insomma, si realizza, anche nelle istituzioni, quella dinamica che legittima l’ingiustizia più grave. Quella che fa i pochi ricchi nel mondo più ricchi e il novanta per cento degli esseri umani più poveri”.

Ancora più’ grave secondo il vescovo di Napoli è che “questa trasformazione nel Paese avviene quando due debolezze si intrecciano pericolosamente, quella della politica e quella del Meridione. Basterebbe solo questo per accendere le menti più attente e i cuori più sensibili. E per comprendere meglio che quella parola, accompagnata dal più breve articolo, incomprensibile per la povera gente, i Lep (anche questo a coprire la furbizia dei potenti), risulterà ingannevole anche quando lo Stato, che non ha più soldi, trovasse i tanti miliardi che servirebbero per attuarli”.

“Il vero inizio del buon cambiamento – prosegue il vescovo – si avrà quando tutti partiremo dal Sud. Per una sola volta gli altri, che sono ‘lontani’, scendano qui. Idealmente si diventi tutti insieme Sud per coglierne tutto il dolore e insieme tutta la sua grandezza, per fare più ricca tutta l’Italia con il prezioso contributo del Mezzogiorno”.

Infine Don Mimmo richiama il Vangelo e la Costituzione affinché “ci tolgano il sonno e divengano un peso sulla nostra coscienza, fino a quando ogni riforma e ogni legge, anche la più piccola, non sia orientata al bene di tutti, iniziando dai più fragili”, così da far crescere “una comunità rinnovata, fondata sulla solidarietà, sulla giustizia, sulla pace”.

 

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